Sere fa, fratello mio che voti Berlusconi, ho parcheggiato la mia mente sul Tg4. Non sorridere, te ne prego, con quell’arietta da italiano turbo, di fronte a un vecchio diesel di sinistra. I tuoi occhietti arguti minimizzano: «Ancora con Emilio Fede? Ma è il nostro clown! Estrai qualcosa di meglio dal tuo cilindro di prestigiatore comunista!» Sono stanco di ripeterti che non sono mai stato comunista. Ma ti confesso una mia debolezza: anzi, quasi mi scappa, sai, di fronte al tuo pensiero greve, il rimpianto per non esserlo stato. Non Praga, non i gulag, non Mao e neanche Fidel Castro. Io parlo di un ideale. Dovunque il comunismo ha pianificato il proprio sogno, ha ucciso la libertà, lo so bene e lo sapevo da prima. E io (non per merito, semplicemente per indole) non sto con gli assassini, con i regimi totalitari e con i padri-padroni. Ma oggi, proprio oggi che il comunismo è una disprezzata parolaccia, oso dirti che quella lì, fratello mio, era ed è una parola cristiana, era ed è un’ idea civile e moderna: diminuirsi un poco ciascuno per permettere che crescano tutti. Basta andare all’Avana nel quartiere “Parioli” dei fedelissimi di Castro per apprezzare l’amarezza del tradimento di una parola. Al potere, i comunisti diventano “esclusivi”, conservatori puri, padroni. Adesso rifletti tu, però, fratello che voti Pdl: se mi dai del “comunista” solo perché dissento da come state imbarbarendo il Paese, non sarà che il comunista, oggi, sei tu?
Comunista di destra. D’altronde, non lo dico io, ma il vostro leader che siete voi i “veri rivoluzionari”. Quando un consesso di conservatori incalliti, in adorazione del proprio leader maximo, si definisce “rivoluzionario”, siamo agli albori della dittatura moderna, e “1984” di Orwell o la sua “Fattoria degli animali”, in confronto a voi, sono fumetti.
Sbadigli, ti stai annoiando, lo so: «Le tue solite pippe morali». Se tu e io fossimo stati fratelli, non oggi, ma nel 1938 in Germania, e ci fossimo trovati a bere un tè in una sala di Berlino, due ore prima della “Notte dei cristalli”, avresti usato, dopo, più o meno le stesse parole. Probabilmente in buona fede. Le 267 sinagoghe rase al suolo, i 2500 negozi bruciati o devastati, avrebbero suscitato anche in te qualche apprensione, sicuro. Li avresti definiti “eccessi”. “Esuberanze della marmaglia”. Ma avresti salvato l’idea “nobile” che c’era dietro. Infine avresti concluso con una battuta e una sgomitata: «E su, tu sei ariano, che te ne fotte, in fondo, degli ebrei?» Avresti avuto il cancro delle SS senza saperlo.
Siamo sempre i soliti: fratelli. Voi vi infervorate e noi paghiamo. Finché la democrazia non si avvita e impazzisce un’altra volta. E salta fuori l’ennesimo omino del “Ghe pensi mi”. Noi diciamo, presuntuosi e sprezzanti «Dai, è ridicolo!» Ma lui non lo crede affatto di essere ridicolo, e voi neppure, anzi lo considerate un essere superiore, perché la democrazia stanca, scontenta, si corrompe, è pluralista, mentre un Capo solo semplifica, e così diventate spaventosamente convinti di essere savi e giusti, e ci sbirciate con quegli occhietti lì, da volpi (così ingenue ma così prepotenti!), scrollate la testa con commiserazione e, pian piano, odio. E qui stiamo, oggi in Italia, a questo grave punto. Ogni tanto qualche giornalista viene tacitato e licenziato, qualche paletto della democrazia divelto, qualche magistrato trasferito, qualche corrotto eletto fra i Giusti, con qualche mafioso, magari un “eroe”. La natura, intanto, fa impietosamente il suo corso: Tonino Caponnetto è morto, così Montanelli, i grandi vecchi se ne vanno, i revisionisti storici sbianchettano, e i nostri giovani nascono in questa sozzura livellatrice, in questo porcaio televisivo, concepito per farne dei piccoli schiavi. E se dovesse mancare Berlusconi, dio non voglia, allora sarebbero guai seri, perché chi lo sostituirà non sarà tanto fesso da raccontarci barzellette, né così narcisista da provocare danni gravi, ma ancora contenuti. Perché Berlusconi sogna se stesso. Il successore no, sognerà noi, quello è l’incubo mio. E dato che il Pdl tenderà a sgretolarsi, sarà giocoforza rimpolparlo col cemento armato. Faccio ridere? Un po’ sì, forse anche tanto, lo so bene. Anzi, frate’, scusami la digressione, hai ragione, quando mi viene “l’aria da profeta” faccio ridere i polli; ma tu non mi stai già ascoltando più.
Emilio Fede, dicevo, l’altra sera. Lui, il direttore di un TG nazionale, ha in studio il Bonaiuti, l’omino debole dell’omino forte. Bonaiuti, il porta a portavoce, il Vespa de’noantri. Naturalmente gongolavano sui successi della Fiera di Roma, sembravano Bibì e Bibò, due sfavillanti cialtroni sul carro dei vincitori. E fin qui…ne abbiamo viste di peggio.
A un certo punto, però, arriva un’Ansa, una dichiarazione di Di Pietro. Per carità, la solita minestra antagonista, tre righe in cui dava a Berlusconi del dittatorello o giù di lì. Di Pietro non è il Guicciardini, ma è comunque un parlamentare e il segretario di un partito che, stando ai sondaggi, sfiora quasi il 10% dei consensi. E il direttore del Tg 4, con la sua mimica da cantimbanco, che fa? Da’ una scorsa alla dichiarazione e la definisce -cito a memoria- “le solite scempiaggini”. Alché l’altro, il tronfio portaaportavoce del “Premier”, obietta: «Ma no, ma no, leggila, così io replico!» E l’Emilio, di rimando, gettando via la velina: «A una scempiaggine? Perché mai? Replicheresti con un’altra scempiaggine, parliamo di cose serie, piuttosto, eh-eh…» E si sono rituffati, gongolanti, nell’elencazione dei meriti del Capo. Ecco, questo è precisamente l’inizio di una dittatura, fratello mio, (se la parola non ti piace, inventatene un sinonimo: ma sempre di assolutismo, dispotismo e prepotenza, stiamo parlando.)
Lo sapevo, ora ti ergi con quel fervore così infantile, così immemore della Storia (ma come fate a farvi il lifting anche al Dna di un italiano, che pure tante ne abbiamo viste?) e mi insulti: la televisione in mano “vostra” ("mia" poi, che m’hanno tagliato fuori da due anni, compresa la sinistra e compreso da l’Unità, figurati!) Ma tu non mi ascolti, e giù con il TG3 “rosso”, con la cultura in mano ai “sinistri”, e mi sciorini tutto il rosario dell’omino. Così ci ricasco. Mi lascio coinvolgere nel gioco delle parti. Sono costretto a replicare con una notizia fresca-fresca. Ieri, a Palazzo Grazioli (ripeto, fratello, Palazzo Grazioli) Berlusconi ha tenuto un vertice sulle nomine alla Rai. Lui, il proprietario di Mediaset. “Il partito del presidente del consiglio” (leggo dal “Corriere della sera”) “ha insistito per avere come vicedirettori…eccetera eccetera.”. Guarda qua, fratello, mi sono portato due pezzettini di carta, calmati, ragiona, leggi. Sono due affermazioni di Berlusconi: “Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta”. E quest’altra, ingiallita, del 30 Maggio 1994: “Mai mi occuperò di questioni televisive, per non dare l’impressione di voler favorire i miei affari.”
Ma che te lo dico a fare? Sei già uscito di casa, hai sbattuto la porta, gridi. Credi che io voglia “difendere Prodi” e -mentre cercavo di trattenerti- mi hai sbeffeggiato: «Guarda che ci fate un favore. Continuate così, e alle prossime elezioni avremo il 70 per cento!». Ed è proprio questo il maledettissimo punto. Come se ottenere il 70% dei consensi equivalesse, sic et simpliciter, a trovarsi per il 70% dalla parte del giusto, della ragione, della Storia. Te lo sei dimenticato che non è mai andata così? Sì, dimenticarvi le verità che collidono con il vostro credo vi viene spontaneo da sempre, come lavarvi i denti al mattino e alla sera.
Mio fratello non lo fermi più. È montato sulla Freccia Rossa col suo Capotreno, e la loro “democrazia ad altissima velocità” non tollera semafori o fermate.
Mio fratello è più vecchio di me, ma si è messo in testa di essere più giovane. Giorni fa, quando ho fondato il mio piccolo movimento di resistenza culturale, Gli Invisibili, mio fratello ha riso: «Invisibili? Bravi. Così non avremo neppure il problema di oscurarvi». Gli ho risposto “Appunto.”
Ma lui rideva, rideva e non mi ha sentito.
Comunista di destra. D’altronde, non lo dico io, ma il vostro leader che siete voi i “veri rivoluzionari”. Quando un consesso di conservatori incalliti, in adorazione del proprio leader maximo, si definisce “rivoluzionario”, siamo agli albori della dittatura moderna, e “1984” di Orwell o la sua “Fattoria degli animali”, in confronto a voi, sono fumetti.
Sbadigli, ti stai annoiando, lo so: «Le tue solite pippe morali». Se tu e io fossimo stati fratelli, non oggi, ma nel 1938 in Germania, e ci fossimo trovati a bere un tè in una sala di Berlino, due ore prima della “Notte dei cristalli”, avresti usato, dopo, più o meno le stesse parole. Probabilmente in buona fede. Le 267 sinagoghe rase al suolo, i 2500 negozi bruciati o devastati, avrebbero suscitato anche in te qualche apprensione, sicuro. Li avresti definiti “eccessi”. “Esuberanze della marmaglia”. Ma avresti salvato l’idea “nobile” che c’era dietro. Infine avresti concluso con una battuta e una sgomitata: «E su, tu sei ariano, che te ne fotte, in fondo, degli ebrei?» Avresti avuto il cancro delle SS senza saperlo.
Siamo sempre i soliti: fratelli. Voi vi infervorate e noi paghiamo. Finché la democrazia non si avvita e impazzisce un’altra volta. E salta fuori l’ennesimo omino del “Ghe pensi mi”. Noi diciamo, presuntuosi e sprezzanti «Dai, è ridicolo!» Ma lui non lo crede affatto di essere ridicolo, e voi neppure, anzi lo considerate un essere superiore, perché la democrazia stanca, scontenta, si corrompe, è pluralista, mentre un Capo solo semplifica, e così diventate spaventosamente convinti di essere savi e giusti, e ci sbirciate con quegli occhietti lì, da volpi (così ingenue ma così prepotenti!), scrollate la testa con commiserazione e, pian piano, odio. E qui stiamo, oggi in Italia, a questo grave punto. Ogni tanto qualche giornalista viene tacitato e licenziato, qualche paletto della democrazia divelto, qualche magistrato trasferito, qualche corrotto eletto fra i Giusti, con qualche mafioso, magari un “eroe”. La natura, intanto, fa impietosamente il suo corso: Tonino Caponnetto è morto, così Montanelli, i grandi vecchi se ne vanno, i revisionisti storici sbianchettano, e i nostri giovani nascono in questa sozzura livellatrice, in questo porcaio televisivo, concepito per farne dei piccoli schiavi. E se dovesse mancare Berlusconi, dio non voglia, allora sarebbero guai seri, perché chi lo sostituirà non sarà tanto fesso da raccontarci barzellette, né così narcisista da provocare danni gravi, ma ancora contenuti. Perché Berlusconi sogna se stesso. Il successore no, sognerà noi, quello è l’incubo mio. E dato che il Pdl tenderà a sgretolarsi, sarà giocoforza rimpolparlo col cemento armato. Faccio ridere? Un po’ sì, forse anche tanto, lo so bene. Anzi, frate’, scusami la digressione, hai ragione, quando mi viene “l’aria da profeta” faccio ridere i polli; ma tu non mi stai già ascoltando più.
Emilio Fede, dicevo, l’altra sera. Lui, il direttore di un TG nazionale, ha in studio il Bonaiuti, l’omino debole dell’omino forte. Bonaiuti, il porta a portavoce, il Vespa de’noantri. Naturalmente gongolavano sui successi della Fiera di Roma, sembravano Bibì e Bibò, due sfavillanti cialtroni sul carro dei vincitori. E fin qui…ne abbiamo viste di peggio.
A un certo punto, però, arriva un’Ansa, una dichiarazione di Di Pietro. Per carità, la solita minestra antagonista, tre righe in cui dava a Berlusconi del dittatorello o giù di lì. Di Pietro non è il Guicciardini, ma è comunque un parlamentare e il segretario di un partito che, stando ai sondaggi, sfiora quasi il 10% dei consensi. E il direttore del Tg 4, con la sua mimica da cantimbanco, che fa? Da’ una scorsa alla dichiarazione e la definisce -cito a memoria- “le solite scempiaggini”. Alché l’altro, il tronfio portaaportavoce del “Premier”, obietta: «Ma no, ma no, leggila, così io replico!» E l’Emilio, di rimando, gettando via la velina: «A una scempiaggine? Perché mai? Replicheresti con un’altra scempiaggine, parliamo di cose serie, piuttosto, eh-eh…» E si sono rituffati, gongolanti, nell’elencazione dei meriti del Capo. Ecco, questo è precisamente l’inizio di una dittatura, fratello mio, (se la parola non ti piace, inventatene un sinonimo: ma sempre di assolutismo, dispotismo e prepotenza, stiamo parlando.)
Lo sapevo, ora ti ergi con quel fervore così infantile, così immemore della Storia (ma come fate a farvi il lifting anche al Dna di un italiano, che pure tante ne abbiamo viste?) e mi insulti: la televisione in mano “vostra” ("mia" poi, che m’hanno tagliato fuori da due anni, compresa la sinistra e compreso da l’Unità, figurati!) Ma tu non mi ascolti, e giù con il TG3 “rosso”, con la cultura in mano ai “sinistri”, e mi sciorini tutto il rosario dell’omino. Così ci ricasco. Mi lascio coinvolgere nel gioco delle parti. Sono costretto a replicare con una notizia fresca-fresca. Ieri, a Palazzo Grazioli (ripeto, fratello, Palazzo Grazioli) Berlusconi ha tenuto un vertice sulle nomine alla Rai. Lui, il proprietario di Mediaset. “Il partito del presidente del consiglio” (leggo dal “Corriere della sera”) “ha insistito per avere come vicedirettori…eccetera eccetera.”. Guarda qua, fratello, mi sono portato due pezzettini di carta, calmati, ragiona, leggi. Sono due affermazioni di Berlusconi: “Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta”. E quest’altra, ingiallita, del 30 Maggio 1994: “Mai mi occuperò di questioni televisive, per non dare l’impressione di voler favorire i miei affari.”
Ma che te lo dico a fare? Sei già uscito di casa, hai sbattuto la porta, gridi. Credi che io voglia “difendere Prodi” e -mentre cercavo di trattenerti- mi hai sbeffeggiato: «Guarda che ci fate un favore. Continuate così, e alle prossime elezioni avremo il 70 per cento!». Ed è proprio questo il maledettissimo punto. Come se ottenere il 70% dei consensi equivalesse, sic et simpliciter, a trovarsi per il 70% dalla parte del giusto, della ragione, della Storia. Te lo sei dimenticato che non è mai andata così? Sì, dimenticarvi le verità che collidono con il vostro credo vi viene spontaneo da sempre, come lavarvi i denti al mattino e alla sera.
Mio fratello non lo fermi più. È montato sulla Freccia Rossa col suo Capotreno, e la loro “democrazia ad altissima velocità” non tollera semafori o fermate.
Mio fratello è più vecchio di me, ma si è messo in testa di essere più giovane. Giorni fa, quando ho fondato il mio piccolo movimento di resistenza culturale, Gli Invisibili, mio fratello ha riso: «Invisibili? Bravi. Così non avremo neppure il problema di oscurarvi». Gli ho risposto “Appunto.”
Ma lui rideva, rideva e non mi ha sentito.
http://www.youtube.com/watch?v=qgu-tzjfit0
L’adunata berlusconiana – l’avvento dei cloni
Posted in Non specificato
Impressionato ma senza stupore, questo è il mio commento all’adunata berlusconiana dello scorso finesettimana.
E’ indelebile l’immagine del capolavoro teatrale della macchina da guerra del Pdl: un immenso saloon popolato da persone tutte identiche: giacca blu, cravatta in tono e camicia ben stirata. Tutti cloni, tutti Yesman, tutta una genoflessione alla parola del messia B.
Chi ha visto Matrix il film (l’ultimo episodio) ben potrà paragonare i cloni dell’agente Smith a quella accozzaglia vista in tv: tutti compiacenti e tutti d’accordo sulla parola santa.
Proprio così me lo immagino il popolo dei berluscones: automi incompetenti ma obbedienti senza se e senza ma, rappresentanti un film futuristico in cui la società è uniformata ai voleri dell’Unico. Quindi mi ritrovo impressionato dall’effetto scenico, ma profondamente non-stupito, in quanto così ho sempre immaginato la società di Berlusconi: una società uniformata ed omogenea agli standard.
E’ quale gran bel discorso ha tenuto il nostro affabulatore! Tutto uno spot elettorale. Temi come la libertà, la sincerità, l’individuo, tutti strumentalizzati e volti al fine di acchiappare i voti delle coscienze addormentate. Che disgusto, sentir parlare quell’uomo di libertà, quando in tanti anni l’unico ad essere ancora a piede libero è proprio lui, grazie alle leggi ad personam, agli indulti, alle prescrizioni, ai lodi! La libertà cari miei va meritata, non elargita a chiunque! E’ lui il principale intoppo alle libertà di tutti noi. Libertà di crearsi una famiglia in condizioni economiche favorevoli, basandosi su principi sani e non su quelli dell’apparenza del drive-in che lui ha portato in Italia.
Che strano poi, mentre affonda lo stivale, lui e le sue aziende sono le uniche ad aumentare gli introiti, grazie alle pubblicità a senso unico.
Cosa dire, rimane di fondo una gran pena vedere tutte le persone che lo ascoltano rapite e applaudono, applaudono, applaudono ancora. Bastava che Berlusca dicesse “A”, e giù lo scroscio.
Possibile che tutti i discorsi fossero giusti? Possibile che non ne sbagliasse nemmeno una? Nemmeno una nota di disaccordo?
E poi, tutto il pistolotto sulla sinistra, sui comunisti e tante balle. Come al solito la colpa è dei comunisti, ben sapendo che la “sinistra” ha governato pochissimo negli ultimi 20 anni, che i governi sono tutti i suoi, ben sapendo che l’Italia come è ora l’ha disegnata lui a tavolino, sapendo pure che la sinistra quando ha governato era composta di una accozzaglia che aveva maggioranze risicate che rendevano vana e inconsistente ogni azione.
Immagino tutto il suo impero a forma di piramide, formata da una base larghissima e una vetta che corrisponde al Silvio, e credo che quando lui morirà tutti faranno a gara per salire sul suo vecchio trono, logorandone così le fondamenta e comportando la distruzione della struttura stessa.
Anche se ciò che mi rammarica di più è vedere che tantissime persone in Italia lo adorano, lo emulano, compiacendosi del nulla che egli elargisce loro, anzi, spesso egli svuota la loro coscienza e se la beve.
Chi si ricorda quando c’era Prodi al governo? Lui appariva in pubblico e tutti lo adoravano. Poi in una intercettazione rivelò il disprezzo per queste manifestazioni di affetto, ma il suo popolo non lo ha ancora capito. Io penso che Berlusconi consideri idioti tutti coloro che lo votano, ancora inconsapevoli che lui degli italiani non frega nulla, lui fa e ha sempre fatto i suoi interessi.
Vi lascio con lo spezzone dell’intercettazione di Saccà con Mr B, sperando che vi strappi una risata, anche amara.
B: … Socialmente, mi scambiano … mi hanno scambiato per il papa..
S: Appunto dico, lei è amato proprio nel paese, guardi glielo dico senza nessuna piangeria …
B: Sono fatto… oggetto di attenzione di cui sono indegno …
S: Eh .. ma è stupendo, perchè c’era un bisogno … c’è un vuoto … che .. che lei copre anche emotivamente … cioè vuol dire … per cui la gente .. proprio … è cosi … lo registriamo…
B: E’ una cosa imbarazzante ..
S: Ma è bellissima, però
B: Vabbè … allora?
Mi è capitato di vederlo.
Non ho girato subito perchè avevo letto Serra su Bonaiuti.
Inutile dire che era peggio di una conferma.
Perchè la faziosità almeno crea un racconto, descrive, organizza una manipolazione.
Esprime una qualche intelligenza.
Lì c’era soltanto tanta arroganza.
Magari non arrivasse solo la seconda domanda…
Da Remoz
“Chi ha visto Matrix il film (l’ultimo episodio) ben potrà paragonare i cloni dell’agente Smith a quella accozzaglia vista in tv: tutti compiacenti e tutti d’accordo sulla parola santa”.
Avete visto però che fine hanno fatto i cloni? 🙂
E poi …alla domanda “tu lo sapevi?” l’oracolo ha risposto “no, ma ho tanto creduto”!! Annotiamocelo
Quando mi capita che mi guarda da qualche schermo, Bonaiuti, ma anche Gasparri, Fede, Vespa e quell’altro, coso, lì , con la prevedibilità di una liturgia nel giorno di Natale alla messa di mezzanotte, mi viene sempre da pensare alla stessa cosa: Chi ti ha dato il diritto di guardarmi? E vorrei farmi vedere. Ehi, Paolo, Emilio: Guardatemi qui e non ditemi che sono libero di spegnerla la vostra merda di televisione. Guardatemi qui: non permettetevi più di prendermi per il culo. Io so.
Perché, Diego, invece di essere invisibili, visibili solo a noi che ci “riconosciamo” non facciamo in modo di mostrarci? L’immagine è tutto, non ci possiamo permettere di guardare soltanto, dobbiamo puntare i nostri occhi in faccia a quelle volpi: guardami Bonaiuti, dimmi, guardami negli occhi.
Non è che si possa organizzare un “My eyes” sul web tutto da riservare a questi omini portavoce?
Prova ad immaginare, credo ne verrebbe una raccolta di sguardi che li farebbe vergognare e tacere perché sono curiosi…e verrebbero a guardarci.
Organizzi tu?
è da un pò che un giorno sì e un giorno no vado da mio padre che vive solo, è leggermente anziano ha un pò d’alzheimer ed è anche leggermente depresso.
vado gli faccio la barba un giorno sì ed uno no. sai, la mano gli trema.
ogni volta che entro in casa la tivù è accesa, a volume alto (non sente molto bene) ed è sempre sintonizzato sulle tv del “principale”.
tutti i realityshow sono suoi, tutte le trasmissioni leggere sono sue.
sai, mi fa, ho bisogno di distrarmi, non riesco più a guardare e sentire trasmissioni seriose che parlano sempre di problemi. ne ho già tanti di miei. ho bisogno che la giornata passi in fretta. e la giornata passa in fretta con le veline e le tettone del grande fratello.
che gli dovevo dire?
di guardare il reality di fede?
Metti che hai un fratello Giuda,
che non ha mai trovato un lavoro fisso,in regola,
in questo paese di viandanti,
una brava persona è ovvio,mi fa tenerezza:ti trova il Lavoro
solo nei governi Berluschini,
a ore come le prostitute,
ti diventa generale delle forze Armate
con tanto di spranga,
tiro a centro,
con freccette,
gli brillano gli occhi quando vede
LUI
L’eroe dei sette peccati capitali
Edonista
Liberista
Qualunquista un mix
Frecciante ,frizzante
Con tanto di lucido da scarpe,
in testa
.ormai non ci salva più nessuno
Nemmeno una scialuppa di salvataggio.
Siamo i derivati delle scimmie,
la nostra storia serve per le barzellette,
una battuta di spirito ci sotterrerà,
la serietà ha fatto il posto a..
lo famo …strano?
Si certo la normalità è un opzional
Da museo delle cere.
kiss
si dice spesso che la tv usata come ‘baby-sitter’ è devastante, ma nessuno sembra essersi ancora reso conto (almeno non gli illustri sociologi e psicologi da salotto televisivo) di quanto sia deleteria la tv usata come ‘badante’.
invecchiare è difficile. da giovani la vecchiaia ci sembra così lontana, non vediamo l’ora di compiere gli anni, di diventare grandi, amiamo contare in avanti.
poi arrivi a quarant’anni, il giro di boa, e cominci a contare all’indietro, gli anni che ti mancano alla ‘scadenza’.
e più ti avvicini alla fatidica ipotetica e imprecisata data, più diventa difficile accettare l’inevitabile. l’età, le malattie, il mondo che va avanti senza di te. quel mondo che non ha avuto neppure la decenza di diventare migliore, come tu sognavi da giovane. anzi, ti sembra pure peggiorato. e ti preoccupi anche per i tuoi figli, anche se loro di te, molto spesso, se ne sbattono allegramente. amarezza, delusione. si pensa al tempo perso per cose non importanti, alle discussioni sciocche, alle sofferenze inutili, alle occasioni mancate. alle cose che da giovane sognavi di fare – “un giorno”, “in futuro”, “c’è tempo” – e che ormai non puoi più fare, perché il tempo non c’è, il futuro si accorcia rapidamente, e quel “un giorno” può essere solo oggi, perché “di doman non c’è certezza”.
sì, “la vecchiezza, l’orrida vecchiezza”, che almeno nei tempi antichi era rispettata per la saggezza derivata dall’esperienza, oggi giace a putrefare davanti alla tv, l’orrida tv, quella sì “dai denti finti e dai capelli tinti”.
quindi, dom, continua a far visita a tuo padre, e intanto che gli fai la barba, radi via anche un po’ della bruttura che la tv gli getta ogni giorno sul viso. e parlagli, raccontagli, e chiedigli, e ascoltalo.
fallo sentire ancora utile e importante. non è una pietosa bugia, è vero, se tu saprai farlo vero.
e salvalo, almeno per pochi minuti al giorno, dalla maledetta ‘badante’ catodica.
b.
gran bel pezzo, Jack. e’ vero,due grandi
uomini come Montanelli e Caponnetto se ne
sono amdati, dei magistrati che avevano scoperto, chi un’organizzazione criminale
composta da mafiosi,politici collusi, faccendieri e chi un complotto volto a
screditare il giudice che stava indagando
questi soggetti, sono stati trasferiti di sede e di funzione o sospesi, senza fondamento giuridico. il problema e’ che io,
quando cerco di parlare con un elettore del PDL o della Lega,mi accorgo che e’ come
avere davanti un muro: io gli dico “ascolta,
tu voti PDL o Lega,io ho votato Sinistra Arcobaleno,si, siamo fuori dal parlamento,ma
anche se abbiamo idee diverse,guarda, io non
voglio convincerti a votare altro, vorrei
informarti che il nucleare e’ pericoloso,carissimo, e che con le rinnovabili potremmo avere energia salvando il pianeta, che gli inceneritori fanno venire
il cancro,ascoltami, possiam parlarne?” ma
il leghista-pidiellista non mi/ti ascolta
piu’:sorride sarcastico, o mi/ti ride in faccia, alza le spalle e se ne va, mi/ti dice
che “Rubbia era marxista-leninista fin da ragazzo, non c’e’ da fidarsi” e li’ mi/ti
cadono i SENTIMENTI: leghisti e pidiellini,
quando cerchi di ragionare con loro, possono
avere mille reazioni diverse (alcune di cui
sopra) ma QUASI tutti pensano la stessa cosa:
“continuo a votare Pdl,Lega e voi di sinistra, comunisti (???),dipietristi,Invisibili,magistrati, grillini,voi,e le vostre rinnovabili andate tutti dove il sig.Grillo vorrebbe mandare i
politici condannati”
Ciao non ho niente di partcolare da dire,ma volevo confermare a Diego e a tutti gli hermanos che vi leggo sempre qua sopra……non ci si può distaccare…..
Noto che scrivono molti di meno,ma in questo momento penso che sia naturale…..spero però che tutti tornino a scrivere anche qui……
Amelie dove sei?
e luca?
e tutti gli altri?
Un saluto a Mariella co cui farò la “traversata” il 30 maggio
Ciao
Diego, una domanda a cui magari in quanto giornalista puoi rispondermi: ma insieme all’iscrizone all’albo danno anche un corso per imparare ad essere coglioni o alcuni lo sono di loro? Ma c’è bisogno di mettersi al fianco di uno ricoverato in un ospedale e chiedergli “cosa hai provato in quei momenti?” Cioè non è leggermente più utile buttare via il microfono e fare qualunque altra cosa più necessaria, o magari starsene zitti, che in certi casi è la cosa migliore, almeno si evita di dire cazzate?
Ciao Diego,
hai lasciato tuo fratello mentre sfrecciava nella storia, ma tu dove sei andato? Non sfrecci nè di quà nè di là…
dove siete finiti tutti?
c’è un solo grande silenzio.
se n’è parlato troppo, forse…
ma io nn me lo voglio dimenticare come quest’altro….
http://www.youtube.com/watch?v=RnHwWa7C4ZQ
MI MANCANO SINCERAMENTE tutte le persone che per anni hanno scritto in questo sito. Ricordo Amelie, Rulando, Alma (che forse ho ritrovato nei neonati siti fratelli), ultimamente Mimma, Mariella e gli altri dei quali in qs. momento non mi viene in mente il nome. Ad Amelie in particolare scrivo che apprezzo la sua spiritosaggine e le sue poesie, la sua tenacia a scrivere in tempi molto freddi, ti chiedo di continuare a scrivere qui se non ti senti di fare altri passi. Io non avevo mai scritto qui, per vari motivi, non avevo e non ho tutta sta simpatia per internet, però mi riflettevo in molti vostri pensieri e mi sentivo in compagnia con voi e con Diego. Giuro che non era voyerismo.
Ora invece mi è piaciuto andare avanti con Facebook e col Movimento dato che molti valori li sento anche io, superando anche le difficoltà. Non sono una gran chiacchierona e quindi non so quanto scriverò.
Tanto per informare Diego in questi giorni sta lavorando ad un progetto televisivo e non sta scrivendo molto neanche dalle altre due parti.
Con la tragedia del terremoto pare inutile parlare di qualsiasi altro argomento.
Questo mi sentivo di farvelo sapere.
Concordo con te angela,mancano molte persone che scrivono qua sopra……Amelie si è persa?e Mimma,alma scrive con il suo nome,Rulando so che scrive solo su facebook….ci si sta disperdendo troppo?
Poi la mancanza di Diego per lavoro in questo momento fa il resto.
Non molliamo….si può scrivere di qui e di là.
Io come sapete credo non sono in facebook,non mi piace…e poi adesso abbiamo il sito degli invisibili,sfruttiamo questa opportunità!
ciao sofya
ciao a tutti
mancano 50 giorni all’ora x
Ciao carissimi!
E’ vero questo “luogo” si è un po’ allentato, ci siamo sparpagliati, mancano tante persone, tanti sono passati di là su FB …
Di là tutto è più veloce, immediato in “presa diretta” però non ha il “fascino” di questo blog …
Questo è più un luogo di meditazione, con il piacere di trovarci tra amici, a chiaccherare con tempo e voglia di ascoltarsi, magari con un bicchiere di vino in mano …
Anche a me mancate in tanti, Diego sopratutto …
Un abbraccio grande e che questo fine settimana possa essere sereno e felice per tutti! 🙂
Ciao Tiziana grazie per l’augurio di un buon fine settimana….vedo con piacere che c’è uno “zoccolo duro” che non molla il blog.
Credo che sia importante che esista questo luogo direi più intimo e meno frenetico……la frenesia fa perdere di vista gli obbiettivi,e non c’è più quell’unione di cui secondo me ora più che mai ce n’è molto bisogno.
Non so cosa penserà di questo Diego,ma spero
che non abbandoni troppo il suo blog,anche se capisco a pieno tutti i problemi per far collimare e occuparsi di tutto questo…..facebook,il blog,il blog degli invisibili,il maggio di Olbia e il suo lavoro.
In bocca al lupo Diego e grazie anticipatamente a te e a tutti gli albatros invisibili.
Vorrei augurare una Pasqua felice e serena (per quanto possibile) a tutti!
Per il bicchiere di vino Tiziana, preparane uno anche per me….
Ciao, passo sempre di qui ogni giorno e vi leggo. Come voi sento la mancanza di questo blog e di tutte le persone che lasciavano tracce dei loro pensieri. Io sono ovunque (modesta eh!), scrivo su Fb e sul sito del movimento, ma oggi ho voglia di scrivere qui. In questo angolo più intimo, meno “tecnico” , uno spazio che ho sempre sentito come un incontro di anime. Un diario a più mani.
Volevo raccontarvi la mia giornata.
Oggi niente lavoro, per la crisi si chiude il venerdì , decido di dedicare la giornata alle mie “passioni”, agli spazi che cerco di coltivare fuori dai ruoli di tutti i giorni, sul lavoro e in famiglia. Degli angolini tutti miei, dove non sono nessuno, senza doveri, dove posso essere una formichina, solo un’anima che cerca. Un anima che cerca quel benedetto Noi che sembra la cosa più difficile da realizzare.
Questa mattina mi sono recata nella sede dell’associazione dove svolgo un po’ di volontariato e mi ritrovo in mezzo a discussioni assurde, che fanno a pugni con quello che dovrebbe essere per eccellenza la sede del Noi. Ci ritrovo solo l’IO di persone che misurano tutto nel ruolo e nel potere. Esco, pranzo e sono amareggiata. Ok, non fa nulla, resisti. Nel pomeriggio appuntamento a casa di un membro del circolo fotografico amatoriale , per lezioni di fotoritocco. Sono felice di andarci con Milena con cui condivido sia il volontariato che il circolo. Il collega “amatore” inizia con i suoi consigli tecnici e piano piano finisce per parlare male di Tizio, di Caio … no, penso : “anche qui, ancora l’Io”. Sola con Milena le dico che sono amareggiata, avrei voglia di armonia, sembra una cosa impossibile. In macchina al ritorno ascolto la voce che mi arriva dal cuore, ma vorrei scacciarla. La voce mi dice: “Sai Giuli come finirai? Ritirata in qualche posto in solitaria, ci sbatti la testa su questa cosa del Noi, resisti ma ovunque tu vada, l’Io impera”. Sono così amareggiata e ne parlo a mio marito. Mi dice leggi “elogio della fuga” di Leborit. Gli dico Ok, penso che lo leggerò.
Mi ripeto il mio mantra: “Tutti dicono che non si cattura il vento con le mani, ma io credo nei sogni . Non posso fare diversamente, continuo a provare, a sognare, a crederci”.
Resisto.
Un abbraccio di cuore a tutti.
ciao a tutti e buona pasqua 🙂
qualcuno di noi e’ un po’ indaffarato, chi per lavoro chi per il sito chi per entrambi, cmq ci siamo, leggiamo e chiedo a chi non e’ su FB se ha voglia di tenere appunto un po’ vivo il blog, in attesa che – organizzate le cose – si possa finalmente tornare a fare due chiacchiere, come ai vecchi e cari tempi 🙂
Che belle parole Alma, credere nei sogni, coltivare il proprio sogno, nonostante tutto. Un saluto a tutti.
Alma, continuiamo a coltivare i nostri sogni, perché quelli veri, in cui crediamo profondamente sono semi che prima o poi faranno sbocciare un piccolo fiore, e dopo un altro fiore ed un altro ancora.
Io, invece, ieri sera ho trascorso una serata bellissima, a discutere a lungo di tante cose con i miei due figli che sono ormai grandicelli e, quindi, è cosa rara, ormai, farlo tutti e tre insieme. E devo dire che è in questi rari e preziosi momenti che mi rendo conto come una buona semina dia sempre i frutti.