IL BAMBINO IMMORTALE
Ciao a tutti da mezzo secolo fa con un cappello da mago in testa. Il cappello non ce l’ho più, la testa matta quella sì, è rimasta. Certi sogni sono sgattaiolati via negli anni, offesi, permalosi e inappagati, qualcun altro, sfiorito e impolverato, è rimasto sotto al cappello da mago in fiduciosa attesa, ma il sogno più importante che avevo in questa foto a diciott’anni anni -quello di diventare un romanziere- si è realizzato, anche se non quello di diventare Mick Jagger, mica si può avere tutto nella vita. Qui, nel 1970, avevo appena finito il liceo ed ero rimasto folgorato dalla storia di Corradino di Svevia, il principe italo-tedesco che a soli sedici anni, nel 1266, scese in Italia a capo di un esercito per renderla unita e libera dal papa e dalle potenze straniere, con oltre mezzo millennio d’anticipo su Garibaldi. All’epoca di questa foto col cappello, sognavo di scrivere un romanzo su di lui, diventato il mio mito più dei Rolling Stones: Corradino, il bambino immortale. Con oltre mezzo secolo di ritardo, ci sono riuscito. S’intitola “Il principe azzurro” -Gli amori, le battaglie, i sogni di Corradino di Svevia che a sedici anni osò sfidare il mondo- (Giunti Editore). Uscirà nelle librerie fra due mesi, il 27 febbraio, ma lo si può già prenotare sulle librerie on line. Se lo leggerete, come spero, mi farete davvero felice. Da parte mia, permettetemi di augurarvi per questa sera di Vigilia, una rinascita nell’Amore vero, e che il 2025 alle porte sia, per ciascuna e ciascuno di voi un anno di svolta, ricco di gioie ed emozioni, di successi, di gentilezza fraterna e di rivolta: contro la brutalità sanguinaria degli eserciti, non solo a Gaza, e l’avidità assassina dei generali miliardari di altre guerre, quelle dei soldi, che stanno mettendo in ginocchio l’umanità. Grazie, buon Natale e a presto!