IL TEPPISTA DEL QUARTIERE ITALIA

Un individuo, un senatore della Repubblica, vi citofona sotto casa: è qui che abita uno spacciatore? Sia che lo siate sia che non lo siate è stata uccisa la democrazia. Una vicina vi ha segnalato e la domanda che l’individuo al citofono potrà farvi in futuro è: lei è il gay che abita qui? Oppure: mi si dice che lei è mussulmano, è un terrorista dell’Isis per caso? Ma anche: è vero che lei non paga le tasse? No? Allora è lei che palpa le donne sugli autobus? O: lei è un anarchico? Un comunista? Un “down”? Non potrebbe andarsene a vivere da un’altra parte?
Questo è accaduto e questo racconto. L’individuo, il pirla più pericoloso d’Italia, non è un teppista di quartiere, molto peggio, è l’ex ministro dell’Interno. Non ci si crede. Bisogna darsi dei pizzicotti per mandarla giù. L’autorità teppista al citofono di casa vostra. Davvero? Sì. In più è scortato dalla polizia. Se fossi il comandante di quegli agenti che hanno consentito a questo prepotente di citofonare impunemente a un libero cittadino, li sospenderei immediatamente dal servizio. Anche se l’inquilino del piano di sopra fosse il mostro di Dusserdolf. Ma la cosa più mostruosa di tutte è che se l’individuo dichiara, di fronte alle telecamere e ai microfoni spianati, che lui è nemico della droga e ha citofonato a uno spacciatore responsabile della morte di un ragazzo, milioni di italiani lo scambiano per un eroe, non per il pirla pericoloso che è. Il suo è un facile giochino mentale da venditore di aspirapolvere, perché tutti, tranne gli spacciatori, siamo contro la droga. Anche i tossicomani che non riescono a smettere. Come gli spieghi agli elettori che stanno votando uno degli energumeni della parte più buia della Storia che una sera potrebbero citofonare sotto casa loro? -Mi hanno riferito che lei professa idee avverse alla politica del partito. Apra la porta, prego, polizia di Stato.
Ci stai raccontando che gli italiani che votano quest’individuo sono dei tonti? Chi cazzo sei per dirlo? Nessuno. Ma lo dirò anche quando sarà proibito dirlo: milioni di tonti senza memoria. Quindi colpevoli.
Questa è la mia verità. Ma non mi azzarderei mai a tirarvi giù dal letto per spiattellarvela al citofono scortato dalla polizia di Stato. Adesso, come sulla Settimana Enigmistica, “trova le differenze”.

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