PARLANDO DA SOLO A VOCE ALTA

Ho scoperto dall’ultimo rapporto del Censis che al 54,9% degli italiani capita di parlare da solo. Mi sono sentito in compagnia. Intendiamoci, non è che salga su una sedia e tenga un comizio. Mi limito a brevi incitazioni: “Coraggio!” o “Datti da fare!”; a secchi rimbrotti nei giorni tristi: “Non metterti a fare la tragedia”, o “Piantala!”, se frigno e mi lamento. L’affermazione più luminosa a voce alta è “Andrà tutto bene”, ripetuta se me la sto facendo sotto per qualcosa, di solito bollette spropositate, Equitalia e via pagando. Se il portafogli è vuoto, il classico “Mica ti uccideranno!”. Insomma, parlo da solo come se fossi mio fratello o un compagno di avventure. Anni fa eravamo in parecchi, qua dentro, a pretendere diritto di parola e ogni tanto qualcuna mi sfuggiva dalle labbra. Avevamo opinioni stridenti, spesso malevole nei miei riguardi. C’era, al mio interno, una specie di pedana e il primo frammento di ego incazzato che ci passasse accanto vi saliva sopra e cominciava a blaterare. Erano ammutinamenti continui. Avevo umori incontrollabili. Nel tempo, dopo averli ascoltati uno per uno, li ho tacitati tutti senza mai sopprimerli, altrimenti fan danni. Molti furono i fuoriusciti, tipo quelli del M5S. Confesso di non averne mai sentito la mancanza, erano sobillatori, mercenari al soldo di qualche coscienza nera collettiva, introiettati, magari, perché passeggiavo a bocca aperta. Adesso siamo al massimo in due: incarnano il Pro e il Contro di ogni decisione da assumere, anche minima del tipo: “Devi lavarti i denti”. Risposta del 2: “Fra un po’, adesso non mi va”. Ma questi dialoghi non sono mai tenuti ad alta voce altrimenti il mio mezzo di trasporto preferito sarebbe l’ambulanza. Come accade nei migliori partiti, maggioranza e minoranza fanno una sintesi e agiscono. Essendo ormai prevalente il polo positivo, l’opposizione, anche se recalcitrante, si adegua. Questa la chiamo serenità, che ti sostiene anche nelle burrasche. Ci sarebbe anche un terzo a far capolino: il battutista. Costui appare e scompare, dopo aver detto la sua buffonata a voce alta. Per esempio ieri, quand’era ancora pomeriggio ma avevo già fame, il buffone di corte mi è comparso sulle labbra e ha esclamato: “Sta per arrivare la cena, uno dei quattro scopi dell’essere umano! Ho dimenticato gli altri tre”. Era una battuta di Madame du Deffand, l’amica di Voltaire. Infatti, a voce alta, gli ho risposto: “È vecchia!”. Ma ho sorriso da solo pregustando il cous-cous alle verdure, mio piatto preferito. Pure lui parla da sé, ma in arabo.

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