Per l’ennesima, spudorata volta, hanno tolto la scorta a Capitano Ultimo. Da oggi, il carabiniere dei poveri, l’uomo che ha catturato Totò Riina, il boss di Cosa Nostra, e che ha combattuto e vinto contro la politica e la finanza colluse con la mafia, è un bersaglio mobile in giro per Roma. Cosa Nostra, che non dimentica, l’ha condannato a morte. Ma anche io non dimentico e vi chiamo tutti a raccolta per ribellarvi a questa scelta infame. L’autorizzazione a togliere la scorta non è una questione giudiziaria, non cadete in questa trappola, è un linciaggio personale. Prima l’hanno umiliato, relegandolo in un ufficietto della Guardia forestale. Poi hanno cercato di lordarlo con la loro stessa merda, ma è uscito innocente da tutti i processi. Infine hanno scherzato col fuoco della mafia facendo il giochino della scorta: Ce l’ha…Gli manca…Ce l’ha…Gli manca…Ce l’ha…
No, da oggi Capitano Ultimo e la sua famiglia possono essere uccisi dal primo balordo che passa. La scorta gli manca. Ma il cerino è rimasto in mano a voi, signori. In primo luogo al generale Nistri, perché è come un padre che manda a ammazzare suo figlio. Poi all’ex ministro dell’Interno Salvini, che aveva promesso d’interessarsene, e si è visto. Poi al governo attuale, Pd in testa, che non alza un dito, vergognatevi. Ecco una ragione per non votarvi, oltre all’aver lasciato indenni i decreti sicurezza che umiliano i diritti fondamentali dell’Uomo.
E non venite a raccontarci che non è compito vostro, che per le scorte c’è un ufficio preposto. Quante volte avete fatto saltare il banco delle regole per le vostre raccomandazioni, i vostri giochi di potere, i vostri interessi? Fatelo, oggi, per una causa giusta. Oppure cedetegli la vostra scorta perché a voi non vi ammazza nessuno. Ma sia chiara una cosa. Se fosse fatto anche solo un graffio a mio fratello Ultimo e alla sua famiglia, vi considereremo i diretti responsabili. Nessuno, da oggi, potrà più dire “Io non sapevo”. Ieri ero al fianco di Ultimo alla commemorazione dell’arresto di Totò Riina, quando ho appreso la notizia della scorta. C’erano tanti carabinieri, abbiamo recitato il Padre Nostro stringendoci per mano con i migranti somali, con gli zingari che lavorano, con i poveri ai quali l’Associazione Volontari Capitano Ultimo offre assistenza, cibo, amore. Quando l’ho saputo stavo per avere un infarto dalla rabbia. Fuori la mafia dal Parlamento. Chi non sta col Capitano Ultimo è un suo complice. La mafia non dimentica. Ma neanche la Storia.
Fuori la mafia dal Parlamento?
La mafia è una forma mentis da sradicare molto, molto prima che le persone raggiungano l’età per entrare in Parlamento.
Anche io ho fiducia nelle giovani generazioni, non si può fare altrimenti.
Luisa Croce