AMEN

Oggi mi è successa una cosa strana. Guardando la foto del papà e della sua bambina affogati per trovare salvezza in America, i loro cuori fusi in uno solo nella stessa maglietta, ho pensato al loro amore senza confini e che erano salvi. Mi sono commosso, invece, per Donald Trump. Per il suo cuore murato vivo dalle sue stesse mani, imprigionato per sempre alla frontiera con il Messico. Ho provato compassione per il presidente degli Stati Uniti emigrato lassù in cima, infilzato su un filo spinato. Poco dopo ho sentito il nostro ministro dell’Interno dichiarare di “essersi rotto le palle”, e di nuovo mi si è stretto il cuore come una maglietta bagnata. Pover’uomo in un posto troppo grande per lui. Quando l’ho sentito dare della “sbruffoncella” alla capitana coraggiosa della Sea Watch è stato come se io, sovrappeso da secoli, cominciassi a dare del ciccione a tutti voi: una pena. Intanto avvertivo, lontano lontano, i belati del Pd, perché accogliere i migranti fa perdere voti. Ho sentito mugolare Zingaretti che si riprometteva di parlare della questione con Conte (mentre 40 esseri umani erano da due settimane in mezzo al mare). Coraggio, ci parli, chissà. E intanto pensavo ai capitani coraggiosi come Carola che rischiano di farsi arrestare per anni, ma lo fanno lo stesso, osano (scusate ho un debole per lei perché si è laureata con una tesi sugli albatros). E poi mi è successa un’altra cosa, questa davvero strana. Ho sentito l’onorevole Meloni dichiarare, anzi ringhiare, che quella nave bisogna “affondarla”. Ecco, fino a ieri mi sarei incazzato come un tricheco perché un capo politico non può azzardarsi a esprimere concetti tanto violenti e miserabili. E invece, stranissimo, ho provato misericordia per lei. La Meloni è un po’ una bambina. E me la sono immaginata così, con la maglietta rossa, stesa sulla sabbia di una spiaggia turca, come Aylan il bambino fuggito da Kobane, assediata dall’Isis. Perché chi grida di affondare una nave, in quale oceano profondo ha sotterrato il suo cuore? L’ultima cosa strana di oggi l’ho provata per Di Maio che si chiedeva come mai la Sea Watch, invece che a Lampedusa, non si fosse rivolta ai porti di Malta, Atene o Madrid. Avrei voluto con tutta l’anima che Madrid fosse circondata dal mare come Palma dell’isola di Maiorca, perché mi ha commosso pensare a quanta competenza, quanta cultura, quanto silenzio e quanta saggezza sarebbero necessari per governare l’Italia, e come dev’essere triste e disperata l’incompetenza di chi, per nasconderla, utilizza quaranta disperati della Terra per fare questo circo miserabile come gli antichi romani al Colosseo. “Panem et migrantes”, per dirla in latino maccheronico. Mentre al Colosseo gli italiani guardano i migranti sbarcare o morire e fanno il pollice verso, non si avvedono della loro rovina culturale, economica, sociale. Sì, lo confesso, mi è successa una cosa strana. Oggi Salvini & Co. non mi suscitavano più indignazione o rabbia come sempre. Ma pena infinita.  Non sanno quello che fanno. I migranti lo sanno benissimo: cercano di salvarsi la vita. Ma loro hanno perso la testa e il cuore. Non sanno governare se stessi. Come potrebbero governare noi? Abbiate pietà. Amen.

Un commento su “AMEN”

  1. Caro Diego-JACK-Mente, bentornato sul blog! Per una mia scelta personale io non sono su Facebook, quindi posso solo leggere quello che scrivi sul tuo profilo FB ma non posso scrivere in quanto non facente parte del “mondo parallelo FB”. Fatta questa premessa, non posso che dirmi totalmente d’accordo sulla pietà da riversare a piene mani su coloro che “non sanno quello che fanno (o quello che dicono)” di cui parli. Eppure a leggere sondaggi o anche alcuni commenti “disumani” lasciati sul tuo profilo FB in risposta a quanto di “normale, saggio ed umano” tu scrivi, davvero sembra di essere tornati al “Medioevo dell’Umanita’”. Del resto, io stesso nel mio piccolissimo posso testimoniare che non basta una vita spesa per gli altri, per la pace, per la solidarietà concreta per dirsi immuni da veleni, cattiverie, prevaricazioni di ogni sorta che ti cadono addosso in modo ingiusto al punto che…vorresti mollare tutto, vorresti convertirti anche tu al pensiero disumano unico che caratterizza la società odierna, perché…perché…hai una famiglia e tra l’altro numerosa e non si campa di bei propositi e di buoni sentimenti. Ma poi..poi leggi righe come quelle di cui ogni tanto tu ci fai dono; ed allora, sapendoti ancora presente, guardando il volto delle persone che ami e che ti amano, quell’angolo nascosto dentro di noi, la coscienza, ha un moto di ribellione e torna a vogare magari anche controcorrente, ma con più forza di prima… Grazie di esserci D-J-M, non mollare; grazie di esserci a tutti i piccoli grandi albatros sparsi sui cieli dei tanti oceani in tumulto, non mollate…non molliamo!
    Tuo e Vostro
    T

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