“Le sue parole sono sempre a rischio di bavaglio, sempre braccate dal Potere. Jack Folla è l’ultima bandiera dei non riconciliati e dei no global, un vessillo di tutte le libertà”. (Corriere della Sera)
“Questo è un uomo che invece di essere giustiziato andrebbe tutelato come il panda”. (La Stampa)
JACK FOLLA “ALCATRAZ” in radio e in TV
-Un DJ nel braccio della morte-
Jack Folla, un DJ italo-americano di 48 anni, è rinchiuso nel braccio della morte del carcere di Terre Haute, nell’Indiana (Usa) in attesa dell’iniezione letale. Sarà giustiziato per l’omicidio del senatore repubblicano Trent Stauber, membro del Congresso degli Stati Uniti. Nell’attesa dell’esecuzione, grazie a una sinergia sperimentale fra il Dipartimento di Giustizia Usa e il ministro della Giustizia italiano, gli è stato concesso di condurre un programma quotidiano via satellite alla radio italiana. L’amministrazione Trump non ha divulgato la notizia e il pubblico americano, così come quello di molti altri paesi, ne è totalmente all’oscuro. Jack Folla – Un DJ nel braccio della morte -, nato per dissuadere i giovani italiani dalla criminalità organizzata, è diventato nel frattempo una bandiera di libertà. Nel corso di oltre 450 rabbiose puntate, non prive di rude tenerezza, Jack ha segnato il destino di moltissime vite, diventando un “cattivo maestro” per i benpensanti, ma una straordinaria scuola di vita per i suoi albatros, “ragazzi con le ali” di tutte le generazioni. Questo DJ dal destino segnato gode tuttavia di un grande privilegio perché da quel microfono di una cella sottoterra, assediata da porte d’acciaio e mura di cemento armato, gli è stato concesso di dire tutto quello che pensa, tra una canzone e l’altra della sua vita. Usa parole crude e brutali, Jack: ha poco tempo e niente da perdere. I suoi ascoltatori lo venerano, il Potere lo detesta. Questo libro contiene tutte le storie che qualcuno vorrebbe non fossero mai state scritte.

SERIE 1998/1999
JACK FOLLA C’È
JACK FOLLA ALCATRAZ IN TV
Nel 2000, su Rai 2, andarono in onda 24 puntate di “Alcatraz” in versione televisiva, mai più replicate in 25 anni, con protagonisti il dj evaso in fuga, l’invisibile “Jack”, e Francesca Neri, la “ragazza della folla” della quale s’innamorò durante la sua latitanza all’Avana di Cuba.
Il programma era una docu-fiction ideata per la terza serata. Carlo Freccero, direttore di Rai2, pensò invece di mandarlo in onda alle 20:00 contro le corrazzate dei telegiornali della sera. Lo share, ovviamente, fu basso, pari a Tom & Gerry, la striscia che sostituì, circa il 4-5%, così il giorno dopo tutti i giornali scrissero “Jack Folla in tv? un flop”. Non era così.
Dopo alterne vicende in cui, dall’oggi al domani, Alcatraz fu cancellato, e gli uffici Rai chiusi precipitosamente la notte stessa col chiavistello (con le nostre borse rimaste dentro), grazie a una insperata dichiarazione di Walter Veltroni all’Ansa (allora vicepresidente del Consiglio del governo Prodi) in cui diceva che, se i film di Fellini o Visconti fossero dovuti passare sotto la mannaia dell’Auditel forse gli italiani non li avrebbero mai visti, e che Alcatraz era un programma rivoluzionario, la Rai ci ripensò.
Alcatraz tornò in onda nell’orario per il quale era stato confezionato, tra le 23 e le 24, e accadde un fatto straordinario. Circa due milioni di ascoltatori, di quelli irraggiungibili dai pubblicitari perché usi a NON guardare la tv, si posizionavano davanti agli schermi all’inizio del programma e restavano compatti fino ai titoli di coda, poi spegnevano il televisore. Lo share fu molto buono, circa il 14%, e il libro di Jack, uscito contemporaneamente nei “Miti” Mondadori vendette oltre centomila copie.
Nell’attesa di riversare sul sito la serie completa, vi anticipo diverse “pillole” dell’epopea di Jack Folla in tv (per vedere l’elenco cliccate il simbolo nel player Youtube seguente).