19/04/2007

L'ira di Cossiga: escluso dalla Rai
Invitato da Funari per parlare dell'Apocalisse,
Maria Volpe

MILANO - Se si mettono delle miscele esposive vicino alla benzina, di solito qualcosa scoppia. Se si mette Gianfranco Funari in tv, in prima serata su Raiuno, un autore "cattivo" e provocatorio come Diego Cugia e si invita Francesco Cossiga, qualcosa scoppia. E così è stato. E tutto ancor prima di cominciare.
Sì perchè Apocalypse Show - il nuovo programma previsto per sabato 28 aprile - è già fonte di tensioni e polemiche.
Cugia aveva deciso di invitare, per la prima puntata l'ex presidente della Repubblica. Ma è arrivato l'alt dalla direzione generale: in quel periodo sarà in vigore la par condicio per le elezioni amministrative che vieta la partecipazione di politici nei programmi d'intrattenimento.

Arrabbiato Cugia. Inferocito Cossiga. Che ha dichiarato: "Avevo già avuto la sensazione che con la nomina del dottor Cappon jr. (direttore generale Rai) avvenuta contro la prudente voontà di Romano Prodi, fosse iniziata un'era di stretta censura politica Rai". E ancora: "Avrei dovuto parlare non di "culi e tette", gay, lesbiche, transgender e "veline", argomenti preferiti del servizio pubblico, ma dell'Apocalisse di San Giovanni, che non è certo nè Santoro nè Floris nè Frizzi (o Lazzi?), ma è pur tuttavia di una certa importanza. Mi dispiace per funari e per l'amico Cugia. A Cappon jr. e a Paolo De Andreis (capostruttura Rai, responsabile del programma) un augurio di buon cuore: andate a quel paese. Con la Rai io ho chiuso."

Gli fa eco Cugia: "Mi vergogno di vivere in un Paese così infantile da censurare un ex presidente della Repubblica che viene a parlarci del Vangelo il sabato sera su Raiuno.
Se è vero che esiste una legge sulla par condicio, a fare un faccia a faccia con San Giovanni siamo pronti ad invitare anche Belzebù".

Ironico sì, ma pur sempre avvelenato Cugia. Che spiega: "Abbiamo specificato che Cossiga non avrebbe parlato di politica, ma di religione, e apocalisse anche nel senso di disastro ambientale.
Credo che queso divieto sia una sciocchezza, una grossa perdita. Ma spero che la Rai ci ripensi".

Un ripensamento auspicato da molti. Speranzoso Giuseppe Giulietti, membro dell'Ulivo in commissione parlamentare di vigilanza Rai: "Mi auguro che Cappon voglia telefonare a Cossiga e confermargli l'invito al programma di Funari e Cugia.
Le regole vanno sempre rispettate, ma vanno interpretate anche con intelligenza e senso dell'ironia".

Più scettico Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno. "È vero, Cossiga non tratterebbe argomenti politici ed in più è senatore a vita, ma ne abbiamo parlato in Commissione di Vigilanza, per sapere se è possibile avere una deroga, ma è difficile perchè l'interpretazione è che tutti vengono comunque considerati soggetti politici".

Detto questo, Del Noce è incontenibile dalla gioia. Lo show che sta per partire e che porterà con sè fiumi di polemiche, lo eccita assai: "In molti mi dicono che portare Funari in prima serata su Raiuno è un azzardo ma io sono convinto del contrario. Sarà un evento. Raramente sono uscito da un incontro con autori e conduttori così convinto della qualità di un programma". E conclude con una piccola rivelazione: "Se non ci sarà Cossiga, ci saranno il primo ministro e il ministro degli esteri di un arcipelago di isole che stanno sprofondando e che devono trasferire tutti gli abitanti". Del Noce ecologista e ambientalista non se l'aspettava nessuno...