23/09/2001 JACK FOLLA il cubano torna in onda CUGIA SU RADIODUE Da La Stampa Forte di un consenso mai sopito e di una passione che travalica i dati d'ascolto, torna alla radio JACK FOLLA, il più straordinario personaggio in voce che il sistema mass-mediatico italiano abbia creato in questi ultimi anni. Dalla tv di Carlo Freccero che pure l'aveva ospitato con un riuscito esperimento di seconda serata, non è arrivata alcuna offerta per il suo rientro, la rete Rai di Sergio Valzania l'ha invece accolto a braccia aperte restituendogli il suo spazio. L'appuntamento, dunque, è per lunedì sulla solita Radiodue, dalle 13,40 alle 14,30 con un anticipo-annuncio quotidiano alle 7 del mattino per raccomandare agli affezionati ascoltatori di sintonizzarsi all'ora di pranzo e riprendere con JACK FOLLA il filo del discorso interrotto quattordici mesi fa. Ma JACK FOLLA non doveva essere morto? Non era caduto in mare con l'elicottero che avrebbe dovuto portarlo lontano da Cuba? Diego Cugia, ideatore ma soprattutto alter-ego di Jack, fornisce la sua risposta. «In realtà, nell'ultima puntata delle sue avventure, una puntata televisiva, veniva fuori che un pescatore aveva trovato in acqua una cassetta registrata che faceva immaginare l'incidente, ma le autorità cubane avevano smentito la notizia sostenendo che nessun elicottero si era alzato in volo quel giorno da L'Avana». Rientrato a Roma, presa una casa nella periferia più squallida, mimetizzato tra i travet, costretto dopo la fuga da Alcatraz a una esistenza da latitante, JACK FOLLA ricomincia così il suo dialogo con gli ascoltatori, quarantenni alternativi, ma soprattutto ragazze giovanissime, tra i 16 e i 24 anni, le stesse che hanno comprato in 150 mila copie e letto avidamente, nell'anno anno e mezzo in cui non s'è fatto sentire, il suo libro «Jack Folla-Alcatraz», rendendo introvabile l'edizione economica stampata dalla Mondadori e, di conseguenza, costringendo la Eri a farne una nuova. «E' un uomo provato, meno sentezioso, più amaro, più insicuro, il JACK FOLLA di oggi, anche se coltiva sempre la sua passione per la buona musica di un tempo e la sua vocazione al ribellismo libertario», spiega Cugia. Lo spirito anarchico di Jack, comunque, non s'è sopito. Anzi. Prova ne sia che in questa nuova serie concepita in diretta per poter intervenire a botta calda sui fatti del giorno, a parlare con gli ascoltatori, per cinque-sei minuti al giorno, sarà Cugia in persona dal momento che Jack si rifiuta di comportarsi come un divo radiofonico che spara opinioni a comando.«Dovrò lavorare di più perchè dovrò scrivere in tempo reale, seguendo le notizie dei giornali», dice Cugia, «ma una delle ragioni per cui ho voluto resuscitare JACK FOLLA è la convinzione che nel nostro paese, in questo momento politico, occorre far sentire alta una voce che dissente». Agli ascoltatori che non potranno parlare alla radio verrà comunque dedicato un sito Internet sul quale chiunque potrà raccontare la «sua» storia di italiano e votare quella degli altri fino alla conclusione del programma. Alla fine i racconti più interessanti saranno raccolti in un volume che dovrebbe uscire qualche tempo dopo la pubblicazione, in marzo, del nuovo libro di Jack: «Uomo mangia uomo» che Cugia sta finendo di scrivere. SIMONETTA ROBIONY |