22/03/2002
Jack Folla va controcorrente
Un libro dedicato al personaggio politicamente scorretto inventato da Diego Cugia
Da La Stampa (alessandra.comazzi@lastampa.it)

"POLITICAMENTE corretto": quante volte abbiamo sentito usare, o usato, questo abbinamento di avverbio e aggettivo. Un'accoppiata magica non spregevole, certo, ma in nome della quale è anche possibile perpetrare la peggiore ipocrisia. Ecco Jack Folla, il personaggio inventato da Diego Cugia e tornato alla radio dopo una breve, contestata parentesi televisiva, non è "politicamente corretto".
Non è nemmeno ipocrita. Non dice le cose che si "devono" dire perchè così non si passa per retrogradi o inadeguati antifemministi, o antimaschilisti, o quel che si vuole.
Dice quello che gli pare si debba dire e lo fa al riparo della sua nicchia via etere. Quando aveva tentato di uscirne, le polemiche erano state subito feroci. E tutto sommato le cose che dicevano in tv lui e Francesca Neri, non erano poi così terribili. Sono peggio quelle che Jack dice alla radio. Però i due mezzi di comunicazione non sono omologhi, è ovvio, e quando si dice che la radio consente maggior libertà, è vero e non è un luogo comune.
Anche l'ora tarda, o un certo "understatement", consentono maggiore libertà. Prendiamo "Report", il programma di Milena Gabanelli e di Paolo Barnard, Sabrina Giannini, Bernardo Iovene, Stefania Rimini.
Gli argomenti che toccano per Raitre con telecamera portatile e audio in presa diretta, riguardino la sanità o la finanza, le case da gioco o il fumo, sono devastanti, nella loro perfetta documentazione. Apparentemente, tra i media, non ci sono mai conseguenze. I media schiamazzano molto per temi più eterei ma che "fanno notizia". Anche le truffe legalizzate perpetrate dalle banche ai loro clienti fanno notizia, ma mimetizzate in mezzo al resto della programmazione, senza un'eccessiva pubblicità, hanno un'eco più circoscritta. A Gabanelli e ai suoi questo non dispiace, dà loro, per l'appunto, maggiore libertà di movimento.
Anche Jack Folla ha molta libertà di movimento, ora. E per documentarla maggiormente, la sua libertà, ha scritto, attraverso il suo alter ego, o il suo autore che dir si voglia , Diego Cugia, un libro (pubblicato da Rai Eri-Mondadori), "Jack l'uomo della Folla". Cugia, oltre a inventarsi il personaggio di Jack, ha realizzato radiodrammi per la radio ("Il mercante di fiori", "Domino") e almeno un romanzo, "No".
Adesso torna tra i libri con questa quasi autobiografia, dedicata non soltanto ai cultori del personaggio, ma anche a chi non lo conosce ancora, e ama il politicamente scorretto. Troverà pensieri originali, a volte vagamente autocompiaciuti.
Quanto gli piace, a Jack, andare controcorrente. Almeno, però, bilancia un po' chi il flusso della corrente non lo abbandonerebbe mai, per tutto l'oro del mondo.