22/05/2002 Il Polo censura Jack Folla Il vicepresidente del Senato Calderoli si scaglia contro il programma radiofonico. L'autore Diego Cugia respinge le accuse, Giulietti insorge Da La Nuova Sardegna ROMA. «Mentre il nostro presidente del Consiglio censurava la censura di un onorevole di Forza Italia a Luca Ronconi, dichiarando che il suo governo non censura nessuno, il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, coordinatore della Lega Nord, censurava "Alcatraz", chiedendo l'intervento della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai per la puntata andata in onda ieri». Lo ha raccontato ieri ai suoi ascoltatori, durante il suo programma radiofonico, Jack Folla ovvero Diego Cugia, autore di «Alcatraz». E il discorso a cui faceva riferimento Calderoli era quello realizzato da Cugia e trasmesso da Alcatraz sabato notte a Roma, all'ex Mattatoio di Testaccio, davanti a diecimila ascoltatori provenienti da tutta Italia. «Vicepresidente è in ascolto?», ha replica ieri Folla-Cugia, «primo: questa è Radiodue non Radiouno». Secondo: «Mi è doloroso ricordarle che quando si riportano fra virgolette aperte e chiuse citazioni altrui, soprattutto in pubbliche dichiarazioni, non è lecito inventarsele di sana pianta». E il riferimento è ad alcune frasi su Bossi («uno che vuol dividere l'Italia») e sulle camicie verdi che per Folla-Cugia nel discorso non ci sono. «Le ricordo - continua - che abbiamo la registrazione che allegheremo, se richiesta, alla Commissione Parlamentare di Vigilanza da lei invocata». Inoltre per Folla-Cugia la frase «Satira inaccettabile nel programma di Radio Uno», come recita il sottotitolo della «Padania» di oggi, è un concetto davvero inaccettabile: «Guardi che "Alcatraz" non è mica un programma di satira, lei si sbaglia. Noi non ci troviamo proprio niente da ridere. Sulla sua conclusione, invece, siamo perfettamente d'accordo. E' proprio vero, come lei sottolinea, che "oltre ad essere insultanti, certi personaggi dimostrano anche la loro più assoluta ignoranza". Ma anche questo, noi già lo sapevamo». Sono giunte intanto le prime reazioni. «La presunta Casa delle Libertà per bocca di una figura di garanzia istituzionale come il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, leghista, ha aggiunto un nome alle sue liste di proscrizione, quello di Diego Cugia», sottolinea Giuseppe Giulietti, esponente Ds e portavoce dell'associazione "Articolo 21". A suo avviso «è francamente disdicevole l'assalto del Polo ad ogni piccolo spazio di libertà degli autori radiofonici e televisivi che non obbediscono ai criteri di normalizzazione del polo unico radiotelevisivo ed è preoccupante, molto preoccupante, che una figura istituzionale di garanzia quale il vicepresidente di un ramo del Parlamento si metta a fare del tifo da stadio contro un autore colpevole di non avere messo la sordina ai suoi ascoltatori». «E' questa - ha proseguito - la maggioranza che non censura nessuno di cui ciancia in questi giorni il premier forzo-polista Berlusconi? Il leader del centrodestra farebbe bene a tenere a bada i suoi portavoce e i suoi alleati; qualunque cosa dica, lo smentiscono i fatti. In tutto questo non trovo nulla di grottesco, nè di ridicolo, sono francamente preoccupato, qui è in gioco la libertà di esprimere anche il più piccolo pensiero di dissenso». Intanto ieri l'ufficio stampa della Rai ha diramato una nota nella quale sottolinea che «non trovano riscontro le voci e le illazioni sulla presunta "cancellazione" di Enzo Biagi dal palinsesto di Raiuno». Viene, anzi, ribadito che «Biagi è un patrimonio del Servizio Pubblico». |