di Fabio Sindici

JACK FOLLA E' SCAPPATO, VIVA JACK FOLLA!
Il popolo di "Alcatraz", la trasmissione radio più cattiva dell'etere, è rimasto di sasso quando il loro eroe, "il dj nel braccio della morte", ha annunciato, con le sirene della polizia in sottofondo, la sua fuga dalla prigione americana di massima sicurezza di New Alcatraz, tra le Rocky Mountains del Colorado. Condannato alla sedia elettrica (vedi"L'Espresso" n. 46 del 19 novembre '98), il personaggio di Radiodue attendeva la sua esecuzione fissata per il 25 giugno, data poi anticipata al 15 maggio dagli ideatori del programma. E invece, mercoledì 12 maggio, dalla sua cella tre per due Jack ha rivelato: avi ho preso in giro sin dal primo momento, fratelli; l'ho fatto con scaltrezza, ma con lealtà. Nessuno è felice di morire". E prima di scomparire, ha dedicato ai : "boia che ci hanno reso infame quest'ultimo scorcio di millennio" un ultimo, sussurrato, enorme "Vaffanculo!".
Jack Folla, il detenuto 3.957 a cui ha dato voce Roberto Pedicini (il doppiatore, tra l'altro, di Woody Harrelson in "Assassini nati"), è stato creato dal regista Diego Cugia ed è il personaggio-culto di questa stagione radiofonica. Amatissimo dai teen-ager come dai loro fratelli maggiori, con estimatori pure fra i trenta-quarantenni, dal 21 settembre '98 a oggi (dal lunedì al venerdì) Jack si è scatenato nella fiction del condannato a morte. Ha parlato di Aids e sesso, di discografici venduti e di stragi di Stato; ha preso in giro la Rai e criticato il presidente Oscar Luigi Scalfaro; ha composto rap sui servizi deviati e sui fallimenti generazionali. Il tutto, con un linguaggio crudo al limite dell'invettiva, ritmato sugli hit musicali degli anni '60 e '70. Un mix duro di rabbia, rock e tenerezza che ha fatto impennare gli indici di ascolto. Per lo speciale notturno dello scorso Capodanno (la trasmissione andava in onda alle 14,15~ si è sintonizzato un milione di persone. E un esercito di fan ha sommerso la redazione del programma di fax, lettere, cartoline, E-mail. Dalle dichiarazioni d'amore infuocate ai messaggi di solidarietà di veri detenuti. Su Internet è stata pure lanciata una raccolta di firme per la grazia a Jack. Intanto, il libro di "Alcatraz" (Rai-Eri) con il meglio della trasmissione e alcune lettere degli aficionados, ha esaurito in due settimane la prima tiratura di 30 mila copie. E c'è pure un cd edito dalla It di Stefano Micocci, con i monologhi più feroci di Jack, i rap e le musiche originali di Luciano Francisci. All'inizio dell'avventura Diego Cugia non aveva dubbi: la trasmissione sarebbe finita con l'esecuzione di Jack Folla. Come mai questo colpo di scena? "Siamo stati travolti dalle migliaia di richieste per la salvezza di Jack", spiega Cugia: "Alcuni ascoltatori hanno minacciato di suicidarsi il giorno dell'esecuzione...". In soccorso dell'arrabbiatissimo discjockey si sono mobilitati anche il direttore di Radiodue Giancarlo Santalmassi e il direttore generale della Rai Pierluigi Celli che per la prossima stagione vogliono una nuova edizione di "Alcatraz". Ma la fiction radiofonica fa gola anche al direttore di Raidue Carlo Freccero che si è fatto sotto proponendo una versione tv di Jack Folla. E ora, che accadrà dell'evaso più ricercato dell'etere? "Sì, abbiamo avuto delle proposte dalla Rai", ammette Cugia, "ma non c'è nulla di deciso. Porteremo Jack Folla in tv solo se avremo le garanzie di massima libertà che abbiamo avuto alla radio. Di sicuro c'è solo un ritorno alla radio, ma solo per il prossimo autunno". Ma i tam tam attorno ad "Alcatraz" parlano di grandi manovre: Jack, dopo un black-out di 4-5 mesi, tornerà triplicato tra radio, tv e Internet (già esiste una bacheca telematica: diegocugia@tin.it) . Il novello Lupo solitario trasmetterà da un rifugio anti-atomico, da dove in tarda serata farà delle sortite sulle frequenze Rai con monologhi, musiche e rare immagini di repertorio. Insomma: un po' Lenny Bruce un po' Luther Blisset.