19/05/2002
Migliaia di fan per "Jack Folla" idolo della radio

Da Corriere della Sera (Flavia Fiorentino)

Jack plana lentamente sui suoi "albatros" che svolazzano inquieti da più di un'ora. Il suo pubblico, la folla di Jack Folla, sale verso il palco. "Vengo tra voi perché siete voi i veri Jack Folla - dice l'autore Diego Cugia - se Alcatraz andasse avanti, diverrebbe una bieca operazione commerciale. Bisogna dire basta". Applauso. Erano migliaia ieri nell'area dell'ex Mattatoio di Testaccio a Roma, gli amanti, gli appassionati (guai a dire "fan") del dj detenuto 3957, quel Jack Folla, appunto, protagonista di "Alcatraz", il programma cult di Radiodue (tutti i giorni con un prima lancio alle 7.00 e poi dalle 13.40 alle 14.30) che giovedì 30 maggio chiuderà il sipario. Prima di lasciare i suoi ascoltatori, Cugia ha voluto dare un volto a Jack, o meglio svelare la sua voce, presentando l'irresistibile Roberto Pedicini, doppiatore anche di Kevin Spacey e Jim Carrey.
Per salutare l'evaso di Alcatraz, ora imboscato in un appartamento della capitale dove continua a vomitare la sua rabbia , sono arrivati da tutta Italia. E nemmeno un forte acquazzone li ha dissuasi ad allontanarsi da Alcatraz. Rosaria è arrivata in pullman da Lecce: "E' molto semplice, Jack dice le cose che noi pensiamo". Un signore di 70 anni giura di essere arrivato in bici da Foligno: "Per Cugia sarei andato anche in Sicilia, dovrebbe governare lui...". E poi famiglie con bambini, tantissimi giovani, ma anche folti gruppi di donne. Insomma l'enigmatico pubblico trasversale di Cugia, c'era tutto.
Madrina della serata e interprete della serie TV dello scorso anno, Francesca Neri che ha letto "La donna del terzo millennio" un brano tratto dal libro di Cugia, "Jack, l'uomo della folla". Per Andrea Purgatori, che insieme a Stefano Micocci ha curato i dialoghi della trasmissione, "Alcatraz è stata una straordinaria esperienza giornalistica. Gli ascoltatori hanno formato una rete di corrispondenti in tutta Italia e ci avvertivano ad esempio di un episodio xenofobo o della ragazza anoressica abbandonata in ospedale."