11/12/2007
WWW.DIEGOCUGIA.COM JACK FOLLA TORNA A SFERZARE IL POTERE DAL WEB
Da www.articolo21.info
Chi la televisione oggi la subisce è molto più avanti di chi la televisione la fa
di Stefano Corradino
“La tv deve tornare a essere, per prima cosa, un meraviglioso mezzo di Conoscenza... Solo un Paese senza testa né futuro può permettere che la televisione sia solo un ricettacolo di business e vanità. Si ritengono furbi e sono degli asini. Oltretutto stanno anche perdendo soldi perché la gente ha sempre più fame di notizie non pettinate, di passione, di idee, di verità. Chi la televisione oggi la subisce è molto più avanti di chi la televisione la fa”. Jack Folla è tornato. Il dj nel braccio della morte figlio della creatività di Diego Cugia torna a farsi sentire da oggi nel suo nuovo blog www.diegocugia.com. Attraverso il suo Jack critica il potere, l'oppressione, l'infelicità, l'ipocrisia e ti spinge alla rivolta contro te stesso prima che contro la società.
Oggi Jack Folla torna a parlare. Scegli il blog, la rete, quella che Beppe Grillo ha definito l'unico strumento di comunicazione senza padroni. Sei dello stesso avviso? Non c'è spazio per il condannato sulle tv o in radio?
Il blog è una scelta perché è una sfida ricominciare da zero, perché il futuro è la rete e perché essere il proprio editore non ti fa guadagnare un euro ma ti paga in libertà, che oggi non ha prezzo. La discreta libertà di cui godeva Jack a Radiorai dieci anni fa oggi gli è negata. Quello di “Alcatraz” è un piccolo metro per valutare quanto, in così poco tempo, si siano ridotti gli spazi di libera comunicazione del Paese. Siamo tutti immersi in un gran brodo mediatico, apparentemente libero, così nessuno si è accorto che hanno tolto il dado dalla minestra. Ci nutriamo di notizie sciape, di libertà indolore, di democrazia surgelata. Ci hanno messi a dieta di articolo 21.
Si legge nel tuo blog: la Corte di Cassazione ha stabilito che la strage di Ustica non ha colpevoli... Annamaria Franzoni è stata condannata e Bruno Vespa no... Il ministro della giustizia Mastella ha tolto l’incarico a un magistrato che indagava su di lui e sul presidente del Consiglio, e la cosa più grave è che ormai tutto ci scivola addosso... Con quale occhi vede Jack Folla il mondo in cui torna?
Con lo sguardo disincantato dei reduci. Jack ha qualcosa che a me manca: crede nel “noi”, è la sua religione. Alcatraz la scrivevano anche le notizie degli ascoltatori. Si era creata un’immensa tribù di tutte le età, e Jack sa che questi suoi fratelli esistono ancora, piuttosto provati, ma esistono e resistono. Ogni blog è un primordiale fuoco acceso. Jack l’attizzerà e la sua gente verrà a scaldarsi e a raccontare la propria verità. Tra simili ci si trova sempre.
Norma Rangeri sul manifesto, a proposito della sospensione del programma di Luttazzi scrive che in tv si inneggia alla guerra ma non si può parlare di merda. Siamo al capolinea? Dobbiamo spegnere la tv o c'è ancora qualche speranza di salvezza?
Non c’è nessuna speranza finché la tv sarà considerata un mezzo di potere, per farsi eleggere, per fare soldi, per apparire e per sedurre e addormentare la gente. E’ la cultura editoriale che si è completamente bacata. La tv deve tornare a essere, per prima cosa, un meraviglioso mezzo di Conoscenza e intorno a questo ci vorrebbero uomini che la governino a fare quadrato. Solo un Paese senza testa né futuro può permettere che la televisione sia solo un ricettacolo di business e vanità. Si ritengono furbi e sono degli asini. Oltretutto stanno anche perdendo soldi perché la gente ha sempre più fame di notizie non pettinate, di passione, di idee, di verità. Chi la televisione oggi la subisce è molto più avanti di chi la televisione la fa.
Hai firmato programmi di successo come "Rockpolitik". L'ultimo è stato un flop. Perchè?
“Apocalypse show” è stato un mio tentativo assurdo di parlare di disastro ambientale ballando come sul Titanic. Assurdo perché il tutto è stato costruito in 40 giorni. I tempi della Tv sono ridotti a quelli di farsi un panino con la pretesa di allestire una cena principesca. Sono uscito alla seconda puntata...
Ci hai rinunciato o sei in pausa e ti prepari ad un nuovo "attacco" in tv?
Mi merito il flop perché ho preteso di mettere insieme il diavolo con l’acqua santa. E poi non sono un autore da sabato sera, così come non ho mai fatto il trenino ai veglioni di capodanno. Non è questione di “meglio” o “peggio”, ma di stare sulla propria strada.
Cinque morti in un giorno sul lavoro. In un paese cosiddetto civile si può morire per lavorare o si dovrebbe lavorare per vivere?
Si dovrebbe prevenire. Trovo incivile e ipocrita fare le leggi del giorno dopo, le dichiarazioni sussiegose davanti ai cadaveri. Questo era un governo di centrosinistra. Ho sentito uomini del governo dichiarare “e’ inammissibile che in un paese civile accadano questi fatti”, No, è inammissibile sentirselo dire da voi che stavate lì proprio per questo. Siamo tutti fuori di testa.
Jack Folla è un condannato nel braccio della morte. Adesso se passa la moratoria dell'Onu sarà "graziato"... Ma avrà anche la possibilità di parlare? Nel film su Ustica con Moretti ricorreva una frase: l'Italia è una paese dove tutti (tutti?) possono parlare, il problema è che nessuno ti sta a sentire...
Non è vero, la gente ascolta eccome. E non è vero che tutti possono parlare. Dipende da quel che dici. Jack, per esempio, poteva dire parolacce, commuovere o indignarsi. Ma come ha iniziato ad analizzare alcuni prodotti di consumo, svergognando le menzogne delle aziende che li smerciano, è bastato che una di queste aziende fosse tra i massimi contribuenti della Sipra, la società che gestisce la pubblicità sulle reti Rai, e Alcatraz ha chiuso. Il potere non è la politica, non è la mafia, il potere sono le multinazionali del consumo. Per parlare a Radio 24 ho dovuto dire “Non parlerò delle industrie, aziende e prodotti”, perché una mezza libertà è sempre meglio di nessuna, d’altronde era la radio della Confindustria e poi mi interessavano altri argomenti, inoltre devo vivere anch’io. Ma essere liberi è un’altra cosa.
La musica, quella rock in particolare, è un'ancora di salvezza per il deejay nel braccio nella morte. Riascoltavo un pass di jack del 2004 contro i nostri cantautori. "Il giorno dopo le Twin Towers - dicevi polemicamente - in America cantavano God Bless ma in Italia i nostri cantautori stavano forse al ristorante a bersi l'ultimo bicchiere di Novello. E oggi? La pensi ancora così? Qualcuno si salverà tra i giovani (e i vecchi) cantautori. O nessuno ha più niente da dire dopo nomi come Fabrizio De Andrè e Giorgio Gaber?
La musica ha potenzialità enormi anche se oggi rimbalza tutto, c’è un muro di gomma mediatico impressionante, e poca ricerca. Editori letterari e produttori musicali sono tutti alla questua spregiudicata del libro o del “pezzo” che sbanchi. Gente come De Gregori, il primo Venditti, non venivano fuori per caso, ma da lavori da certosino, c’erano professionisti come Vincenzo Micocci che non solo li scoprivano, li proteggevano, ma gli facevano da sparring partner, e a Radiorai c’erano dirigenti e funzionari che possedevano un’immensa cultura musicale. C’era il gusto della ricerca. Oggi fai un pezzetto che vende un po’ e ti sbattono in prima serata. Risultato? Ti senti un dio e hai scritto la canzoncina di mammà. E’ dal secondo libro, e dal dodicesimo pezzo giusto, che si comincia a capire se hai stoffa per durare. Bisogna immaginare che un piccolo Gaber nuovo ci sia. E lavorare politicamente per creargli lo spazio di crescere e farsi sentire. E’ una questione di mentalità e di cultura. In Rai deve tornare gente seria, onesta, coraggiosa e con gusto. La politica ha piazzato i suoi mediocri? Non me ne fotte niente della lottizzazione, la facciano, ma piazzino i migliori.
Jack Folla, in radio e nei libri è stato un punto di riferimento per i giovani. E ai giovani di oggi cosa dice? Vale ancora la pena di indignarsi per l'ingiustizia? Alcuni lo fanno, vedi i ragazzi di Locri...
Finché ci saranno i ragazzi di Locri ci sarà un fratello che si chiama Jack.
"Ormai non esistono miti che durino più di un anno, un anno e mezzo" scrivi nel tuo blog. Quali sono i miti di jack Folla? E oggi mancano i miti veri? O forse è il caso che si rinunci ai miti, e ai leader (presunti) e ognuno diventi "leader di se stesso" e cerchi il senso della propria esistenza e le ragioni del proprio impegno senza deleghe in bianco?
Forse di miti ne abbiamo piene le tasche ma con le caricature abbiamo proprio stufato. La tv ridonda di anime da caserma, si sente la puzza di broccoli e minestrone, è come vivere in quei caseggiati dove le pareti sono di carta velina e senti il vicino beone che picchia la moglie. Questa tv rende tutti peggiori. Credo che i giovani abbiano bisogno di esempi e di padri. Non di “uomo forte”, ma di padri che sappiano anche piangere. Di individualismo ce n’è fin troppo. Credo che bisogna ritrovare un senso di appartenenza se non di patria, di gruppo, di gusto della propria epoca. Se cominciassimo a coltivare questo sentimento di speranza e di attesa, vedremmo presto qualche faccia nuova con qualcosa di nuovo da dire e da dare.
Stai preparando due nuovi romanzi tra cui "Alcatraz, Italia". L'Italia di oggi è la prigione di...? Sentimenti, utopie, libertà, diritti...?
L’Italia di oggi è la prigione degli italiani.
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