PIEDI D’ESTATE E SIGNORE NUDE

Guardandomi i piedi in questi mocassini rotti che sembrano sorridere stupefatti del mondo, mi sono ricordato della mia ripugnanza infantile ai piedi nudi di chicchessia, ma in particolare a quelli di mia madre, di mia sorella e di mia zia quando veniva a farci visita dopo l’ufficio.

Gridavo «Rimettetevi immediatamente le scarpe!» quando d’estate che a Roma si soffoca dall’umidità (e i piedi fanno come una nebbia intorno), le donne di casa per chiacchierare al fresco se le toglievano. Avevo quattro, cinque anni, fu un periodo d’antipiedismo violento, al solo vederli mi montava una rabbia bambina, come non fossero banalissimi piedi ma pantegane assassine. Potevano essere profumati di borotalco, lisci piedini freschi di pedicure, era uguale. In più me lo facevano apposta, ecco! Dicevano: Zan-zan! come entravo in salotto, via le scarpe! E ridevano, piegate in due, ridevano. Oh terribile offesa, piangevo di rabbia: «Abbasso i piedi!» Perché mai facevo così? Ero stato un feticista in un’altra vita, un piedofilo? Non lo saprò mai e a nessuno interessa. Allora come mai ho scelto un argomento come l’idiosincrasia ai piedi nudi? Perché è domenica e non c’ho niente da fare o forse per partire dal basso. Risaliamo a mezzobusto. Quello della signora nuda.

Mi apparve per la prima volta a tre anni, in piena notte. Assomigliava a Wilma Goich, la cantante de I Vianella e delle colline sono in fiore. Ma fosforescente, color violetto. Io stavo nel mio lettino tipo Alcatraz, quelli con le sbarre per non farmi cadere, e “la signora nuda” appariva con un sorriso satanico da dietro l’armadio, facendomi un cucù malefico. Perché la definii nuda? Non si sa. Ma lo ricordo come l’avessi vista stanotte quella Goich fantasma, era nuda sì ma a mezzobusto, non oltre l’intaccatura del seno (a mezzobusto forse per non guardarle i terrificanti piedi?). Io gridavo dallo spavento «La signora nuda, papà, aiuto!» e mio papà si svegliava e mi veniva a consolare.

La notizia delle visioni di belle signore senza piedi desnude divenne leggendaria fra parenti e amici e quando i miei cuginetti venivano a casa nostra per una merenda, gettavano alla signora nuda sotto l’armadio paste alla crema avanzate, pizzette smozzicate, o le frappe e i bigné di San Giuseppe. Tutti mi facevano domande su chi fosse e che vita da cani facesse questa signora nuda e affamata dietro l’armadio, ma non mi facevano ridere affatto. Le signore nude son cose serie. Mio papà, esasperato, mi disse (nel frattempo erano passati altri due o tre anni di apparizioni di questa madonnina del male) «Fai così, quando la signora nuda viene, tu datti un pizzicotto forte sul braccino, ti svegli, ti accorgi che dietro l’armadio non c’è nessuno, mi lasci dormire in pace che devo lavorare e la facciamo finita». Mi parve ragionevole. Quella stessa notte ecco la luce violetta e sbam, la Wilma nuda e fosforescente che mi squadra col ghigno. Io mi alzo in piedi nel lettino, con una mano afferro una sbarra e con l’altra mi pizzico il braccio. Mi feci proprio male, girandomi la pelle con due dita: ero sveglissimo! La signora nuda mi fissò che neanche Carrie lo sguardo di Satana. Dissi a me stesso: «Ricordatelo tutta la vita, anche quando sarai grande. Il pizzicotto forte me lo sono dato tre volte! Il braccio mi fa male. La signora nuda c’è!»

E da quella notte non è più venuta.

NELLA FOTO: il bambino che vedeva la signora nuda

Un commento su “PIEDI D’ESTATE E SIGNORE NUDE”

  1. Simpatico ricordo in una domenica di sano ozio latino. Mi piace risponderti per una buffa coincidenza che mi ha fatto più che sorridere, rammentando infatti anche la mia idiosincrasia per i piedi in vista.
    Al mare sulla spiaggia,completamente liberi, li accettavo,ma calzati nei sandali estivi mi facevano orrore e ho sempre indossato scarpette leggere ma mai aperte fino alla veneranda età di oltre 40 anni.
    Oggi attempata signora ad un passo dai 60 sono da tempo convertita all’uso di sandali ( dici di Roma,ma Firenze in estate la conosci?); so anche perché non li tolleravo: la vista dei piedi nudi mi pareva un impudico esibizionismo, davvero poco educato.
    Con gli anni si restringono spesso le nostre menti, ma si riesce anche ad abbandonare alcune rigidità del nostro ferreo super – io.
    Come sempre grazie Luisa

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