MI SONO ROTTO DEL MALE


Se celebriamo ogni santo giorno la messa alle ingiustizie vivremo eternamente in un paese ingiusto. Ieri mi è capitato di vedere l’ennesima inchiesta disperante delle Iene. Dimostrava come il servizio della nettezza urbana di Roma pullula di disertori che invece di scaricare cassonetti posteggiano il camioncino dei rifiuti, si spaparanzano sul sedile e si scaricano filmini sui cellulari, rifiutandosi di fare il loro dovere. Oppure vanno al supermercato o a mangiarsi una pizza, o vagano in gita sul loro percorso ma da un caffè a un gin tonic, senza ritirare neanche uno dei centomila sacchi della spazzatura che appestano Roma. Cattivi esempi. Alla tv e sui social non si parla d’altro. Eppure sono certo che un angelo dei netturbini esista, almeno un operatore ecologico fra questi demoni sfaccendati faccia il suo dovere, e svolga le sue mansioni di buon animo, per quanto stressante sia operare nella puzza e nel caos capitolino. Sì c’è, ne sono certo, forse sono più di uno quelli con la coscienza smagliante, magari ce ne sta una piccola legione, però possiamo solo immaginarcela. Nessuna Iena, nessun talk show la mostrerà mai: il bene è una notizia che non tira. Mentre ogni cattivo esempio ne tira un altro, ogni ponte caduto per incuria ne fa cadere un altro, ogni stupratore ne contagia un altro, e questo è il rito che celebriamo con malagrazia quotidiana, l’apologia del cattivo esempio. Mi dirai: se i cassonetti dell’immondizia sono cibo per topi e gabbiani, se per fare una Tac devo attendere due anni, perché mai dovrei pagare le tasse? Amico mio, non si può più sentire. Perché è tuo dovere contribuire all’igiene pubblica, all’istruzione scolastica, ai servizi sanitari. Comunque. O la catena degli ingiusti si allungherà di un altro anello, il tuo, e finirai per strozzarti con le tue stesse mani. Non si tratta di buonismo del cazzo. Ma di feroce amore per la vita, per il paese che ami, per gli altri e per te stesso. C’è un compiacimento morboso nell’assistere ipnotizzati dal male a questo stucchevole trionfo dei cattivi e delle notizie di merda. Non vi siete stufati? Scioperiamo tutti dall’ingiustizia e dal malaffare. Amiamo come figli la conoscenza, la bellezza, l’arte, l’amore. Combattiamo per i nostri valori più sacri anche se non abbiamo più un euro o una lacrima da piangere. È in un momento nero come questo che devono svegliarsi le coscienze, entrare in gioco, basta un piccolo buon esempio. Diamolo. Ciascuno sa come.

Un commento su “MI SONO ROTTO DEL MALE”

  1. Bravo Diego buongiorno e grazie , come sempre.
    Una domanda mi è piombata addosso mentre leggevo le tue ultime appassionate righe ” combattiamo per i nostri valori più sacri “: ecco ma quali sono oggi i valori più sacri per le persone e per gli Italiani in particolare?
    Tu parli di conoscenza, bellezza, arte e amore: alle elementari sarebbero stati ottimo esempio di parole astratte, il che non significa, soprattutto in Italia, non poterne sentire la forza e l’importanza per il quotidiano vivere, ma questo può accadere solo se veniamo educati a capirlo fin da piccoli.

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