E allora schedateci tutti

La “trovata” di prendere le impronte digitali ai bambini Rom è una maligna furbata politica, intollerabile e imperdonabile. Il ministro degli interni Maroni, manipolando il panico popolare della piccola criminalità, ha soffiato a pieni polmoni sul fuoco del razzismo, un vulcano in attività permanente nei meandri della bestialità umana. Siamo governati da piccoli uomini, ubriacati dal consenso, che in “buona fede” (è questo il sintomo della loro mediocrità) neanche si accorgono che prendere le impronte digitali ai bambini è l’anticamera di Goebbels, senza se e senza ma. E allora schedateci tutti, a partire dai figli di Maroni, di Bossi, di Berlusconi, e giù giù per li rami, finché non sia completata la schedatura del genoma italico. Solo dopo si potrà procedere, rossi di vergogna, a prelevare le impronte digitali di padri e bambini Rom, alcuni dei quali ladri (noi, oltre a eserciti di borseggiatori e rapinatori abbiamo gli evasori fiscali, i più ladri del mondo). Ricordando, però, che i piccoli zingari sono figli di un popolo che non ha mai storto un capello all’umanità, mai fatto una guerra.

Sì, schedateci tutti, voglio firmare anch’io, con le mie impronte digitali, questo umiliante periodo storico italiano, altrimenti potremmo illuderci che stavamo dormendo. Non è così. Al contrario, sono purtroppo quasi matematicamente certo, che se il tribuno premier arringasse televisivamente gli italiani per domandare loro, con un referendum, se sia giusto o meno prendere le impronte digitali ai bambini degli altri, la maggioranza risponderebbe “Sì” come un sol’uomo. E allora? Forse a Pilato non si rispose “Barabba! Barabba!”? L’audience di allora ha giustificato la crocefissione del Cristo? No Maroni, questa non è democrazia partecipativa, è una parola più semplice: infamia. Lei ha suonato l’ “ouverture” di un antico concerto, che conduce invariabilmente a contrassegnare con una stella gialla gli ebrei di oggi, i rom, e domani chiunque non la pensa come il Capo. Quando ho visto levarsi le fiamme dai campi Rom è stato inevitabile ricordare la notte dei cristalli. Anche allora la maggioranza dei tedeschi rideva plaudente al linciaggio del debole e del diverso. Dopo milioni di morti, la Storia ha poi riso del nazismo. Prima di promulgare questa legge, venga il premier in televisione a reti unificate, a spiegare parola per parola che cosa dovrà dire un Rom a suo figlio, quando dovrà apporre le sue piccole dita inchiostrate in una questura italiana. “Perché mi fanno questo?” La Storia è imprevedibile, signori ministri. Un giorno ai vostri bambini potrebbe accadere lo stesso. E non avreste giustificazione alcuna, perché quel vulcano l’avete riattizzato voi. Ma prima, fateci apporre a tutti la firma digitale contro la vostra legge di merda. Prima, però, schedateci tutti.

72 commenti su “E allora schedateci tutti”

  1. Ciao Diego e tutti voi,
    credo che già la parola schedare sia alquanto da brivido.Schedare un bimbo.una donna o un uomo.Rom o italiano, francese o tedesco.Uomini e donne, basta bandiere.Io penso che ormai tutto è una barzelletta, e son stufo di esser preso per il culo quando vado in giro per il mondo.Son stufo che queste facce da pesce debbano esser su scranni che richiedon altre virtù.Diego sono con te, schedatemi: e dopo averlo fatto, tenetevi il mio passaporto, io me ne vado.In un posto dove possa esserci ancora un briciolo di dignità.

  2. Il mio ultimo post su Sir pimp parlava proprio della nostra schedatura.
    Sì schedateci tutti; noi siamo pronti a mettere le nostre impronte per difendere la libertà e la dignità dell’uomo di qualunque razza, colore e identità(anche gli animali non solo l’uomo)
    Siamo sempre più vicini al nazismo e alla dittatura.
    Schedature,bavaglio ai gionalisti e alla stampa e bloccare la magistratura.

    Sto guardando il TG24 c’è un sondaggio sulla schedatura dei bambini rom e ho visto che il 66% degli italiani è d’accordo.
    Continuo a dire che ci meritiamo Sir pimp!

    Ciao a tutti con sempre più tristezza nel cuore

  3. Restiamo così, indignati, anche quando ci sentiamo l’anima di una zingara, il cuore di uno zingaro. La sensazione che fa sentire tante persone vive, rinate, mai sole. Restiamo così, con la nostra parte di responsabilità. Non distogliere lo sguardo è già più difficile di quanto pensiamo, secondo me. Mi sento svogliata, nauseata, ma mi guardo anche in giro: ho il sospetto che cominci ad insinuarsi lento l’istinto di sopravvivenza, in questi nostri cervelli che in fin dei conti non si sono resi conto dei millenni di evoluzione trascorsa .
    ciao a tutti

  4. Come si fa a vivere in un paese che dice di essere moderno, un paese europeo, tra i primi otto paesi del mondo e che poi applaude a queste iniziative indecenti delle schedature dei bambini( che siano rom o meno io non lo prendo neanche in considerazione)?
    Io devo spiegare a mio figlio che il fatto di essere bambini in questo paese non ha nessun valore e che le azioni commesse alla sua età hanno lo stesso peso giuridico di quelle commesse da un adulto. Dovrò spiegargli che nonostante l’Italia abbia ratificato la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia non applica nessun articolo che ha firmato. Quindi se lui mi chiede figurine tutti i giorni lo devo considerare come un tentativo di speculazione finanziaria ai miei danni e portarlo non dal giornalaio, ma dritto dritto in questura!
    Depenelizzano i reati dei grandi e schedano i bambini, roba da matti!E poi sentita la bella proposta della Ministra dell’Istruzione? Grembiulino per tutti obbligatorio nella scuola primaria, così sono tutti uguali! La proposta, naturalmente è piaciuta da morireee!
    Ciao a tutti!

  5. io sto soffocando in questo afrore di paese marcescente, non so voi ma se continuo cosi’ ci lascio le penne, non intendo vitali bensi’ neurali.
    Se incontrassi oggi uno che mi dice ti porto via, nemmeno gli domanderei dove e in cambio di che.
    La nausea e’ assoluta e ormai refluisce in un rigurgito acido come il latte cagliato.
    Non pensate comunque che se al governo abbiamo gli schedatori di bambini, nelle amministrazione di fazione opposta sia meglio, anzi.
    Fanno scandalo le schedature rom ma almeno sono gratuite, invece nelle case popolari accade che tanti pagano affitti irrisori lavorando in nero comprando vespini costose auto e vogliono Sky e il digitale terrestre, con buona pace di chi paga le tasse, lavora in regola, mantiene la prole, non disturba il vicinato, e paga un affitto corrispondente a meta’ del proprio reddito.
    Sto parlando di extracomunitari o rom?
    No, di italiani, assistiti e beneficiati dalla politica sinistrorsa pelosa e ipocrita peggio della democrazia cristiana di vecchio stampo.
    E il bello della diretta e’ che le votano pure contro.
    Mentre la gente corretta e onesta nessuno la tutela, ne’ destra ne’ sinistra, ma siccome vince la maggioranza, anche se conclamata di fessi, nei condomini come ai governi, vince il digitale terrestre e Sky col beneplacito di entrambe le fazioni politiche, e chi non arriva all’ultima settimana del mese si succhi un orgoglione o si lecchi una velina.

  6. Ci stanno iniettando il virus della paura, ci vogliono spaventare, vogliono impedirci di ragionare e di capire … quando si ha paura si fanno le cose più irrazionali, si reagisce d’istinto, senza valutare e ponderare ogni cosa.

    I rom, i bambini rom … ci voglioni divisi, paurosi, malfidenti, ci fanno credere che noi siamo migliori, più onesti, più bravi.
    Non vedo reazioni, si accetta tutto, anzi sento una specie di compiacimento generale in tutto questo.

    E ancora una volta, ho sempre la stessa domanda: come abbiamo fatto a ridurci così?

  7. Diego, come non condividere ed applaudire il tuo post?

    Vorrei segnalare a proposito una bellissima iniziativa intrapresa da “Carta”

    La maglietta clandestina
    Pierluigi Sullo

    I simboli sono importanti, eccome. Quando se ne parla, mi torna sempre in mente una scritta scolorita dal tempo ma ancora leggibile che vidi sul muro di cinta di una antica villa della Val d’Orcia, in Toscana. Era tracciata con vernice rossa e pennello e diceva “Viva Mao”. Al di là di quel che, con senno di poi, si può dire della Rivoluzione culturale ecc., quel che fu per me quasi commovente era il fatto che fino in quell’angolo del paese, tra cipressi e crete rosse, un ragazzo, evidentemente sessantottino, aveva creduto giusto, utile, far sapere quale fosse il simbolo, il nome di Mao Tse-tung, che voleva scagliare contro l’ordine costituito. Evento microscopico, ma a ben pensarci non molto diverso dalla radio con cui Peppino Impastato, assassinato quarant’anni fa, pensò di combattere la mafia. Oggi ci si attarda a “raccogliere le bandiere” e a tutelare le falci e i martelli, ma la verità è che di simboli efficaci non ne abbiamo gran che, noi – parola molto complicata e più vasta di quanto appaia – che ci sentiamo sulle spine se un campo rom viene incendiato, ci irritiamo se un manipolo di “forzanovisti” (così li chiama il loro duce, debitamente intervistato dalla tv) prende a mazzate un gruppo di studenti, ci allarmiamo se attorno alla questione dei rifiuti napoletani si costruisce un apparato legislativo degno, scrive Stefano Rodotà sulla Repubblica, di una “democrazia autoritaria” (Marco Revelli dice “dispotica”), ci sentiamo impotenti se un milione circa di persone, dette “clandestini”, viene indicato come la selvaggina nella caccia alla “sicurezza”.

    E dunque, siccome il nostro mestiere è quello di comunicare, e anche di fabbricare simboli se ne siamo capaci, noi di Carta abbiamo pensato di proporne uno. Non sappiamo se funzionerà, se abbiamo la capacità e la forza di diffondere a sufficienza l’idea, ma chissà. Il ragionamento è questo: dobbiamo trovare una parola-simbolo che unifichi i comitati (proibiti per legge) di cittadini contro le discariche (ma domani toccherà a quelli contro la Tav o la base di Vicenza o il Ponte sullo Stretto); i migranti la cui stessa vita viene negata; i rom, che sono l’ultimo gradino della scala; i lavoratori in nero, molti dei quali stranieri sans papier, ecc. Insomma, dire: guardate che, fatte le debite differenze, alla fine è con tutti voi che i Maroni e i Berlusconi se la stanno prendendo. E qual è la parola che può simboleggiare tutto questo? Forse “clandestino”, ci siamo detti: nella storia molte di queste parole spregiative, cariche di negatività, sono state impugnate da chi le subiva e sfacciatamente esibite. E come auto-denunciare la propria condizione di “clandestino”? Con un mezzo di comunicazione classico: una maglietta.

    Detto e fatto, ecco la maglietta che semplicemente dichiara “Clandestino”, con un tocco in più nel fatto che la “o” finale è sostituita da una impronta digitale. E la filiera, per così dire, è garantita. Le magliette sono realizzate in Bangladesh da una delle prime esperienze di manifattura etica: le operaie hanno condizioni lavorative e salariali molto migliori della media nazionale e assistenza sanitaria garantita e sono importate da altraQualità, una delle più importanti centrali di commercio equo italiane; a stampare gli artigiani di Arte’ Grafica di Asti [www.promotus.it]: del prezzo finale (12 euro, compresa la spedizione) una certa percentuale va al progetto della “sartoria rom”, avviato nel campo rom di Quintiliani, periferia romana. A Carta vanno meno di due euro, giusto la fatica che ci mettiamo. Potete richiederla, potete indossarla in giro, visto che l’estate sarà caldissima, e potete anche rivenderla in botteghe, librerie, ecc. Se volete, potete guardare il sito bottega.carta.org, oppure scrivere a bottega@carta.org o ancora telefonare allo 0645495659.

    http://www.carta.org/campagne/migranti/clandestino/14093

    Di seguito riporto le modalità d’acquisto della maglietta e l’informativa sulla destinazione dei proventi ricavati dalla vendita della stessa:

    Maglietta molto equa

    La maglietta «clandestina» viene da lontano. Aarong sono i mercati di villaggio del Bangladesh. Ed è anche il nome della Ong che da trent’anni organizza programmi sanitari e di educazione, e progetti di artigianato in diverse aree rurali del paese [coinvolgendo trentamila lavoratori, l’85 per cento delle quali donne]. Aarong collabora con una delle più importanti organizzazioni del commercio equo italiano, Altra Qualità di Ferrara [www.altraq.it]. La maglietta è lavorata dagli artigiani di Aarong e stampata da Arte’ grafica di Asti [www.promotus.it].
    Acquistandola, inoltre, potrete sostenere il progetto della sartoria rom del campo Quintiliani di Roma [a cui è destinato il 10 per cento del prezzo finale], promosso dalla bottega del commercio equo Tutti giù per Terra di via Carlo Caneva 9 [assolastrada@libero.it] e da un gruppo di donne rom che hanno occupato un capannone abbandonato nelle periferia est della città.

    Le magliette, tutte di color nero, sono disponibili in diverse misure: «S», «M», «L», «XL» e «XXL». Se volete ordinarle, ma anche se volete diffonderle presso botteghe, centri sociali, associazioni, circoli di partito, scrivete a bottega@carta.org oppure chiamate il numero di telefono 06 45495659.

    Prezzo trasparente

    Prezzo finale della maglietta: 12 euro

    • 4,80 euro [pari al 40% del prezzo finale] per il progetto di commercio equo: di cui 26% prezzo al produttore Aarong [materia prima, taglio, cucito, tintura]; 12% costi di importazione; 18% margine dell’importatore [Altra Qualità]; 27% stampa artigianale Arte’ grafica di Asti; 17% imposte
    • 1,20 euro [pari al 10% del prezzo finale] alla sartoria rom Quintiliani di Roma
    • 1,80 euro [pari al 15% del prezzo finale] a Carta
    • 2,20 euro [pari al 18% del prezzo finale] spese postali di spedizione compreso nel prezzo o incasso del venditore terzo.
    • 2,0 euro [pari al 17% del prezzo finale] Iva

    Riepiloghiamo di seguito tutte le modalità di pagamento disponibili:
    – Versamento con carta di credito tramite la Bottega OnLine, del quale riceviamo comunicazione via mail direttamente dal circuito interbancario;
    – Versamento tramite bollettino postale su c/cp n°16972044 intestato a Carta Soc.Coop., la cui copia va poi spedita via fax al n°06/45 49 63 23;
    – Versamento tramite bonifico (Banca Popolare Etica) IBAN IT85 D050 1803 2000 0000 0110 440, la cui copia va poi spedita via fax al n°06/45 49 63 23.

  8. Quante cose e pensieri mi girano per la testa in questo periodo e su questo argomento,ma non riesco a metterlo per scritto.

    Forza fratelli date voce ai miei pensieri.

    Ciao Diego
    Vi abbraccio tutti con grande stima
    Riccardo

  9. Che cosa Vergognosa!
    Ma Diego ma siamo sicuri di essere in Europa?a me vengono certi dubbi.
    Ma con tutte le cose che ci sono da fare,le scuole da aggiustare cadono a pezzi,stiamo vivendo in rovine,L’europa è in rovina ma noi più di tutti.
    Solo le banche stanno bene.
    E un Italia veramente da panico.
    Viene voglia di chiudersi in casa e non uscire più.
    Mai piu.
    Guarda Napoli lì è veramente come scriveva Calvino Una citta invisibile.
    Leonia.
    Ma qualcuno ha girato le lancette all’incontrario?
    Vai su un treno e ti predi le pulci,vedi le cimici.
    Non ho parole davvero.

    Il fatto è che io mi vergogno,moltissimo.
    Di tutto questo.
    Ma perche i bambini?
    non capisco ,ho cercato di capire.
    Spero solo che a quelli che vanno a scuola,non gli mettano anche il berrettino nero.
    da Balilla.———-
    Comunque siamo un popolo di …..———kiss

  10. Lo scritto è sicuramente condivisibile: v’è qualcosa di razzista nella schedatura, questa faccenda delle impronte dei bambini è ben poco piacevole. Però (parolina pericolosa, ma inevitabile…) occorrerebbe capire più a fondo perchè il consenso a questa iniziativa, anche da parte di persone che conosco, assolutamente antifasciste, per storia e testimonianza personale. Il problema è che l’iniziativa di Maroni sembra essere una risposta concreta al problema di questi minori. Risposta rozza anche, risposta fuorviante, ma una risposta, comunque. E’ questo il problema: la sinistra, il mondo democratico, appare (ripeto: appare) capace di bei discorsi e non di fatti. Ne ha accennato anche Cacciari. Personalmente non approvo le impronte, ma non liquiderei il consenso che hanno, è un problema profondo. Questo il mio umillimo parere.

  11. un mio vecchio amico è ora un giovane direttore di banca, ha 37 anni e per come me lo ricordo è sempre stata una brava persona.
    ha fatto la gavetta come dicono, ha lavorato in diverse filiali anche molto lontane da casa. un’anno fà la svolta: direttore di una filiale vicino a casa.
    di recente amici in comune mi hanno raccontato che non ne può più, sta cercando di cambiare lavoro ed è disposto a tornare a fare il ragioniere per una qualsiasi piccola azienda, perchè?
    ha raccontato di essere nauseato dalle porcherie che la direzione del gruppo bancario gli impone di fare, ha raccontato che l’ordine di scuderia nei confronti dei clienti della banca è “FOTTERLI”, tutte le operazioni, gli investimenti consigliati ai clienti della banca hanno come unico e solo scopo quello di fare il massimo profitto per la banca anche se questo è evidentemente sconveniente per il cliente; e poco importa se allo sportello arriva il pensionato che a fatica soppravvive con la pensione da fame dopo una vita di lavoro, un giovane che prende 600 euro al mese con un contratto a progetto o una coppia di giovani sposi che magari hanno sulle spalle un mutuo e stanno decidendo a tavolino se possono o meno permettersi di avere un figlio.
    l’ordine è “FOTTERE, FOTTERE, FOTTERE”.
    molti rom per vivere fanno sicuramente attivita poco edificanti, sfruttare bambini per l’elemosina o per i furti non è una questione penale ma sociale.
    a me non farebbe piacere essere vittima di un furto in casa o di un borseggio per strada, e se di integrazione vogliamo parlare, credo si debba affrontare seriamente anche l’aspetto dei doveri e di quello che non è legale per tutti, pure per i rom.
    ma le banche per esempio (è solo una categoria, ce ne sono molte purtroppo), non ti sfilano 20 euro dal portafoglio, non ti rubano la catenina da 100 euro sul comodino, questi ti rubano la vita, coscienti di farlo, tutelati dallo stato e sapendo che ogni cittadino non può che rivolgersi a loro per sopravvivere.
    quindi se vogliamo prendere le impronte dei bambini rom, prendiamo anche quelle dei bambini dei banchieri, degli assicuratori, dei promori finanziari, dei commercianti, dei palazzinari, degli industriali ecc. ecc.ecc.
    perchè se vale il concetto di stili di vita legati alla discendenza, i rom mi preoccupano molto meno degli altri.
    ridolfo

  12. Non ho mai provato tanta vergogna.
    Il disgusto è maggiore quando si ha la certezza che la sporcizia che ricopre e che insegue i nostri Rappresentante di Potere è la stessa che sbava sui loro sentimenti e sulle loro emozioni, ottenendo tra l’altro anche un gran consenso.

    Pochi giorni fa camminavo sotto il mio ufficio ed un ragazzo sconosciuto, non giovanissimo, sostenuto da un amico, mi si è avvicinato boriosamente, mi ha messo la mano sul collo toccando il ciondolo che avevo alla catenina e con voce sprezzante mi ha detto:

    -Anche questo finirà.

    Sono tornata a casa spaventata e d’istinto l’ho levato.

    Vi assicuro non è una sceneggiata. Ho avuto davvero paura. Sicuramente erano sbruffoni, ma la verità è che tutto ciò ha di nuovo legittimato l’ignoranza e noi tutti sappiamo a cosa porti.
    Difatti ecco il primo risultato: Il catalogo

    Ho bisogno di credere che non vi sia solo questo, voglio credere che si possa uscir fuori da questo abominio traboccante, perché io non so formulare un pensiero senza avere l’illusione.
    Sì, voglio essere schedata anche io. Mi metto in fila.
    E spero di essere in molti, perché, come diceva qualcun altro, un uomo solo che grida il suo No è un pazzo, ma se lo stesso No lo gridano in tanti forse si può davvero cambiare il mondo.

    Era solo la stella di David.

    Grazie. Sempre.

  13. errata corrige: E spero che siano in molti.

    Scusate, ma l’emozione a volte sbriciola anche la sintassi.

  14. Leggendo quello che scrivete mi sorge un dubbio,Voi che siete indignati di tutto, a Voi che fa tutto schifo, a voi che avete la verità in tasca, ma voi con tutta la rabbia e l’odio che cosa fate per i rom?, Andate nei lori campi, v’impegnate per qualche cosa di concreto? a parole siamo capaci tutti sono i fatti che contano, per cambiare un paese bisogna prima cambiare noi stessi, trasformarsi in un bene, eliminare l’odio dal nostro cuore e la rabbia. Su questa terra esiste il male ma anche il bene . Chi vuole una terra migliore inizi a dare ,senza lamentarsi di cosa è bene e cosa è male. Chi agisce non si lamenta, e cmq siamo tutti schedati e controllati non dobbiamo meravigliarci di questo, dobbiamo meravigliare chi agisce male con il bene non è facile ma ce la si può fare. Nei secoli vi riconosceranno miei discepoli perchè vi prenderete cura gli uni degli altri, sono parole di Gesù Perdonare e pregare per quelli che agiscono male imparare a essere compassionevoli, sembra assurdo ma Gesù ha dato la vita per questo, per noi per salvarci. che Dio vi benedica a tutti e che la gioia e la pace entrino nei vostri cuori.
    ciao

  15. e’ davvero vergognoso un governo che scheda
    tutti i bambini di un’ etnia, facendo questo
    partono dal presupposto che tutti i rom sono
    dei potenziali criminali. sono arrivate
    critiche feroci a questo provvedimento dall’Unione Europea, dalla Comunita’ Ebraica,
    dall’ Alto Commissariato per i Rifugiati Onu,
    da Famiglia Cristiana, dalla Sinistra che ormai in parlamento non c’e piu’, dall’ Italia dei Valori e persino dal PD ( ogni
    tanto il PD emerge dalla palude del dialogo-inciucio) e la destra fa capire che “se ne
    frega” , e i rom insieme agli immigrati
    e ai magistrati che svolgono il loro lavoro
    con serieta’ e ai giornalisti che vogliono
    informare i cittadini sono diventati secondo
    Berlusconi e i suoi sottoposti il
    problema principale dell’ Italia, i rom e
    gli immigrati che non commettono reati in realta’ sono un problema per gli intolleranti e i razzisti, e i giudici bravi
    e i giornalisti coraggiosi sono un problema
    per i politici che hanno commesso i peggiori
    reati e per i colletti bianchi che li
    spalleggiano. Che tristezza,ragazzi.
    Ciao a tutti

  16. So che non sono per questo blog ma se è libero come dice il padrone di casa vi ho solo detto il mio pensiero e quello che ho nel cuore. Sono solo convinta che possiamo trasformarci in strumenti di bene.
    Ancora ciao a tutti voi

  17. Cara Nadin (concedimi il cara),
    non è vero che chi agisce non si lamenta.
    Sono parte di un gruppo (guarda caso volontario) che agisce presso un campo rom (Al Karama) della zona. Agisce, si intende: sostegno, aiuto concreto, speranza di non farlo chiudere.
    E non è nato ora. Eppure non smetterò di gridare il mio dissenso e la mia nausea.
    Nessuno qui fa del facile intellettualismo.
    Sulla maglietta di un carcerato di Rebibbia ho letto una scritta che così diceva: Mi sono seduto dalla parte del torto perché quella della ragione era tutta occupata.
    Dio o no, qui nessuno può sfoderare onnipotenza.
    E ben venga la rabbia ed il disgusto, almeno non è indifferenza.

    Tanto sentivo e tanto dovevo.
    Scusate.

  18. Certo nadin che puoi esprimere il tuo pensiero ci mancherebbe altro; su questo penso che nessuno di noi assolutamente ti impedisca di esprimere le tue opinioni.
    Poi io posso non essere d’accordo con te.
    Io sono fortemente laico e finchè mi parli di Gesù Cristo posso ancora comprendere, ma non mettere di mezzo la religione cattolica perchè di danni ne ha fatti e ne fa ancora abbondantemente!
    Non mi vengano a dire che sono tolleranti perchè non è vero!
    Sono fondamentalisti e retrogadi sempre di più.
    Le crociate le hanno fatte i cattolici per esempio.

    Ciao volevo solo dirti quello che penso e che qui ognuno è libero di dire quello che vuole con civiltà

    Ciao Diego
    ciao nadin
    un saluto a tutti

  19. No cara Nadin, si può agire e contemporaneamente lamentarsi, anzi direi che è un dovere farlo! Il male va denunciato, non si può lasciare che agisca nell’ombra, non gli si può permettere di confondersi e spacciarsi per il bene…
    Gesù, poi ripreso da Gandhi, ci ha insegnato la “non violenza attiva”, che non significa subire in silenzio, ma ribellarsi pacificamente tramite disobbedienza civile, azioni simboliche, boicottaggi ecc…

    Ciao 😀

  20. Cara Nadin, perdonare e pregare sono due verbi che non ‘producono’, quantomeno non rappresentano “qualcosa di concreto” in favore dei rom, come questo mio commento d’altronde! Il fatto è che non bisogna fare qualcosa PER i rom, ma qualcosa CONTRO questi pezzi di merda al potere. Non c’è proprio nulla da perdonare a nessuno, io perdono chi sbaglia inconsciamente, o chi lo fa assumendosi la propria responsabilità e ne paga le conseguenze, non perdono i delinquenti matricolati!

  21. Nadin, io non lo so se tu sei o no “per questo blog”.

    Non sta certo a me darti la risposta, ci mancherebbe!

    Spetta innanzitutto a te, chiedendoti se tu ti senti di far parte di questo blog, se a te interessa il dialogo con le altre persone, se ti interessa ascoltarle e magari, insieme, cercare un qualche barlume di risposta alle tante domande che qui dentro vengono fatte.

    Credo che ognuno di noi abbia qualcosa da dare e tanto da imparare.

    Poi, se mi permetti, vorrei farti una domanda, anzi ti voglio girare una domanda: ma TU cosa fai per i Rom, i disperati e vari disgraziati? Nadin NON voglio una risposta, non mi interessa, perchè io mai mi permetterei di chiedere e di sapere cosa hanno fatto o cosa stanno facendo gli altri, io l’unica certezza che ho è quella di sapere quello che faccio io.
    Conseguentemente, utilizzando lo stesso metro di misura, penso che gli altri facciano la stessa cosa, cioè fanno tutto quello che è nelle loro capacità e nelle loro possibilità, in base alla loro cultura, alla loro storia familiare e personale, alla società in cui vivono e agli strumenti che possiedono … non spetta certo a me criticare e dire se è tanto o poco.

    Nadin non fare la santa inquisitrice, ognuno ha una sua coscienza, tu fai quello che riesci, lascia perdere gli altri, fai qualcosa pure tu e già siamo un passo avanti!

    P.S.: questo discorso naturalmente vale per tutti noi, gente comune e normale, tutt’altro dicorso invece fa fatto per chi ha una carica politica, istituzionale o sociale.

    Ciao.

  22. Ciao Nadin
    che sei tornata.
    Credevo non scrivessi più-
    Non possiamo essere tutti Gesù
    Non sarebbe normale.
    Ci vuole qualche diavoletto
    sennò che viviamo a fa?
    ciao scappo-

  23. Salve a tutti.
    Sono stato via ultimamente. Con le mente.
    Sono daccordo con chi dice che un giorno saremo giudicati (dal Signore se credenti o dalla storia se laici) per quello che abbiamo fatto e non solo per quello che abbiamo detto. Immagino che in tutti i momenti più neri della nostra storia ci fosse la fila di chi,più o meno a mezza bocca ,criticasse la situazione.
    Agli italiani riesce molto bene.
    Ma ho paura che la semplice critica o postare il dissenso non faccia curriculum.

    Credo che parteciperò alla manifestazione.
    Quella indetta da comici , attori e saltimbanchi.
    Ad alcuni sembra strano che siano loro a doversi muovere.
    Anche a me..ma non per quello che dicono,ma perchè col fior fiore di “teste” che abbiamo o presumiamo di avere,sono gli “artisti” a doversi prendere quest’onere.
    Questo è un pò triste.
    Anche che si arricchiscano col dissenso. Non perchè sia immorale ma perchè in fondo non si fa che
    ribadire l’ovvio. Perchè quando le leggiamo sul giornale ci scivolano via come acqua sull’olio e dette
    da un comico ci fanno un’effetto diverso?

    Parteciperò.
    Ma rappresenterò solo me stesso. Non mi va di essere strumentalizzato.
    La mia opinione non serviva al momento di costruire un nuovo partito dal nulla.
    La mia opinione non è mai servita durante due anni di governo,ne durante quelli interminabili
    dell’opposizione.La mia opinione non serve nemmeno ora che il partito democratico sembra
    naufragare ed inizia il si salvi chi può.
    Interessa solo il mio voto di tanto in tanto.
    Servo solo a far numero nelle manifestazioni.
    Andrò ma fischierò chi dei miei “rappresentanti politici” proverà a presentarsi e dire
    pomposamente che quel tal giorno ha riunito la sua” gente”.
    Da ora io rappresento me e me solo. Il voto è tutto quello che ho e dovranno sputare
    sangue per accattivarselo.

    La scusa della tutela dell’infanzia per schedare i bambini rom mi sembra una paraculata.
    Il problema però esiste e non è giusto discuterne solo alla luce della politica.
    Anche se la risposta è sbagliata gli interrogativi su come convivere
    con una cultura così differente dalla nostra rimangono tutti.
    Non è giusto che chi nasce in un determinato contesto culturale,
    in un certo numero di casi , abbia come unica prospettiva
    quella di vivere di accattonaggio , furti o espedienti.
    Quell’infanzia merita almeno una scelta diversa (più che essere schedata).

    Noi piuttosto..non potete immaginare in che grande fratello viviamo.
    Le nostre impronte sono già depositate…almeno per noi maschi…ci venivano prese
    alla visita dei tre giorni.

    Nota di colore.Ho mandato dei fiori alla mia farmacista.
    A presto amici.

    Nadin non lasciare il blog.

  24. Nadin
    lo sai che rileggendoti bene(oggi avevo fretta) ci ho visto la Santa Inquisizione,subito non ci avevo fatto caso.
    é quel VOI che mi strazia-
    —————————-
    Tu dove stai?
    di qua o di là-
    cioè credi nella vita reale
    o nella vita dell’aldi là-
    —————————-
    un kiss

  25. “Leggendo quello che scrivete mi sorge un dubbio,Voi che siete indignati di tutto, a Voi che fa tutto schifo, a voi che avete la verità in tasca, ma voi con tutta la rabbia e l’odio che cosa fate per i rom?, Andate nei lori campi, v’impegnate per qualche cosa di concreto? a parole siamo capaci tutti”(cut)

    Ecco Nadin, io invece credo che sia il caso di liberarci prima di tutto di questa retorica da tre palle un soldo e guardare alle nostre vite non tanto per quanto facciamo per i rom (o qualunque altra categoria “a rischio”) ma quanto facciamo nelle nostre vite affinchè certe bestialità come le schedature non abbiano modo di poter passare neanche per l’anticamera del cervello delle persone mandate a governare; perchè di contro a ciò che dici qualcuno queste persone le ha legittimate, qualcuno che ha richiesto a gran voce gente del genere e ti posso assicurare che chi come il sottoscritto si alza ogni mattina e va a farsi il culo a campana e continua semplicemente a coltivare i propri rapporti umani con qualsiasi altro essere umano non deve proprio alcuna spiegazione su cosa fa per chi. E’ questa richiesta di solidarismo a denominazione d’origine controllata l’anticamera di un pensiero subdolamente ed ipocritamente antiumano, chi vuole veramente una società pacifica non va in giro a chiedere bollini blu alle persone, semplicemente coltiva la propria persona a beneficio di chi incontra e si rapporta regalando serenità e comprensione; vivere in questa società dello pseudobenessere può essere molto duro anche per i tanti a cui chiedi cosa facciano per i rom e credo che già il vivere pacificamente gli uni accanto agli altri senza alimentare la fiamma del disprezzo e dell’intolleranza trasmettendo questo sentimento nelle piccole azioni di tutti i giorni sia già un motivo di speranza e di valore. Un abbraccio.

  26. quelle che seguono sono parole di Dario Fo, e per chi volesse leggere per intero il suo scritto, basterà andare nel blog di Franca Rame ( http://www.francarame.it )

    ……”Noi della sinistra centro sinistra un po’ moderati propensi al dialogo… abbiamo perso, ci hanno battuti come stracci da cucina, e per la terza volta Berlusconi implacabile ha stravinto.
    Ma la colpa è nostra che ci siamo presentati all’elettorato senza un’idea viva, sconvolgente. Al contrario, Berlusconi è sceso subito in campo con un programma davvero geniale. S’è rifatto niente meno che a Terenzio Placido, saggista e stratega romano che diceva: “Per vincere una battaglia politica devi spargere paura, terrore, ma non tanto nei tuoi nemici, quello è secondario. Devi creare panico in quel popolo che tu hai individuato come tuoi più che probabili elettori. Devi montare in loro l’ossessione di qualcosa di estraneo, possibilmente proveniente da un’altra razza, magari di colore e lingua diversi, che incombono su ogni cittadino, che rubacchiano, scippano e magari fanno violenza, stuprano. Ma per raggiungere l’ossessione devi parlarne molto, in ogni occasione, spargere notizie a tormentone: rendetevi conto, succede qua e là, per strada, nella periferia, nei suburri e nei vicoli…. Ma attenti – avverte Terenzio – dovete soprattutto trattarne con passione continua in Senato, dove testimonianze di questa violenza debbono straripare giù inondando le piazze così da indignare ognuno, farlo sentire indifeso, fino a gridare: ‘Dateci sicurezza!’. E qui, ecco voi che entrerete in gioco declamando: ‘Noi! Siamo qui apposta, a questo scopo. La sicurezza è la nostra bandiera.”.
    E all’istante noi scopriamo che Berlusconi, vi sembrerà impossibile, ha letto Terenzio Placido, ancor più, l’ha imparato a memoria e ha applicato il metodo dello stratega romano alla perfezione, servendosi a man bassa di ogni veicolo; ha indotto perfino vescovi, cardinali e, seppur di sguincio, anche il Papa a parlarne, al quale ha promesso, baciandogli la mano che gli avrebbe elargito denaro per le scuole cattoliche private.
    La televisione poi, della violenza e dell’insicurezza, ne ha trattato ogni giorno a valanga in tutti i telegiornali, per non parlare dei servizi più o meno speciali, approfondimenti culturali, dibattiti… addirittura nei telequiz. E così la destra è riuscita a piantar chiodi nei cervelli fino a ubriacare massaie, pensionati, agricoltori e perfino metalmeccanici.
    Attenzione, Berlusconi, da quell’uomo colto e informato che è, sapeva bene di barare a schifio, era a completa conoscenza del fatto che statistiche recenti ci assicurano che furti, scippi e violenze contro le donne in strada in tutta l’Europa stanno diminuendo notevolmente, e che oltretutto noi italiani siamo il popolo che vanta un numero limitato di atti criminali a cielo aperto rispetto a tutta l’Europa… forse è l’unico caso in cui gli italici si ritrovano in coda alle classifiche di indennità.
    E ancora, non solo lui, il Presidente, ma tutto il Popolo della Libertà, compresi Maroni, Bossi e Cicchitto, sanno bene che non è dai vu cumprà, dai rom e dagli immigrati clandestini, che viene l’orrore più alto della violenza, specie quella sessuale, ma… tenetevi tutti, nasce e si sviluppa nelle famiglie. Sicuro! E’ dentro le sane famiglie italiane che si perpetrano gli atti di infamia contro donne, mogli, figlie per non parlare dei bambini. Insomma, lo stupratore ha le chiavi di casa. Infatti, l’85%, ripeto l’85% degli atti di violenza, compresi gli stupri, si consumano dentro le mura domestiche. Ma per carità… questo non bisogna dirlo, sennò i rom e i loro piccoli, come fai a schedarli e prendere loro le impronte digitali!? Dovresti prima di tutto cominciare col metter sotto controllo e monitorare milioni di abitanti del nostro Paese.

    E così, applicando questo metodo di geniale discriminazione misto all’ossessione d’insicurezza, il partito della libertà seppur provvisoria ha stravinto, e la nostra nuova coalizione unica della sinistra un po’ di centro fatti più in là ma senza dare nell’occhio, è rimasta imbragata come le pecore quando le spingi nel corridoio della standerga a farsi tosare.
    Ma insomma, questi bambini che rubano, infilando le mani nelle tasche e nelle borsette… da chi sono organizzati? Pare addirittura che ci siano alle loro spalle i padri, che li costringono con la forza alla rapina e, secondo quanto assicurano fonti ben informate, fanno loro violenza, anche sessuale, per punirli nel caso si ribellino; ma quando questi piccoli mariuoli, presi con le mani nel sacco vengono identificati e si rintracciano i loro genitori, questi li disconoscono, spudoratamente assicurano che quelle creature non sono del loro sangue. “Ecco – ci spiega Maroni – perché dobbiamo schedarli quei piccoli, prender loro le impronte digitali: per poterli salvare!” E come si salvano? Traendoli dalle grinfie di padri criminali, raccogliendoli in strutture adeguate. I bambini così saranno liberi… liberi, ma figli di nessuno. Sopravviveranno come orfani, senza padre tiranno ma anche senza madre, né sorelle… insomma, come dicono i sociologi, privi di ogni identità. Si sa, gli orfanotrofi sono istituti ideali per ridare il sorriso agli innocenti!
    I nazisti risolsero il problema offrendo ai piccoli rom una famiglia: sequestravano quei derelitti quindi li affidavano a coppie di razza ariana, senza dir loro di dove provenissero.
    È un sistema dolce di pulizia etnica, importante è segare loro le radici, cancellar nel loro dna ogni memoria.
    Qualche giornale cattolico ha stigmatizzato questa idea di sgombero forzato di innocenti, ricordando che anche Gesù, fin da bambino, si trovò a essere un paria perseguitato, e agli occhi dei romani e dei loro sostenitori, gli ebrei, anche appena venuti al mondo, erano considerati degni di una strage come quella ordinata da Erode, loro rappresentante. Ma il nostro pontefice di tutto questo non se n’è accorto: ha continuato a inveire contro le coppie di fatto, gli omosessuali, ed è tornato perfino a riconsiderare la condanna a Galileo Galilei e alla sua idea dell’universo.
    Meglio non scendere in conflitto ideologico con la Lega, che, anche se rozza, è sempre un movimento vagamente paracristiano. E non è il caso di irritarla.

    E’ vero… ci troviamo in tempi duri, ‘MALA TEMPORA CURRUNT’ diceva un detto latino, e aggiungeva ‘atque peiora premunt’ (sono tempi duri, ma ne arrivano di peggiori) cioè ci aspettano tempi peggiori e tutti lo tacciavano di menagramo. Poi puntuali arrivarono i barbari, ma questa è un’altra storia.
    Ma non vogliamo soffermarci troppo all’analisi della situazione davvero angosciante in cui ci sta portando questo ultimo governo e la sua politica, le leggi ad personam che cadono a valanga sulle nostre teste, compresa la pretesa di una immunità parlamentare per le quattro autorità massime dello Stato, dove, guarda caso, come quarto intoccabile salta fuori dallo scatolone a molla, il pupazzo nano dei baubau, urlando: “UAU!!! UAU! Sono l’impunito!”
    “Ma tutti calmi, non diamo in escandescenze, non poniamoci a livello di quell’attaccabrighe: faremmo il suo gioco! – ci frena Veltroni – “Io sono d’accordo che bisogna mettere in campo una feroce opposizione, ma non adesso: aspettiamo settembre… quello sarà il tempo di farci sentire”.
    “Eh no – gli urla di rimando una gran folla – il tempo di agire è adesso, se aspettiamo settembre ci troveremo con una situazione ormai bloccata, addirittura un’altra Costituzione. Questa, dovete rendervene conto, è la minaccia più grave che stiamo subendo dal dopoguerra ad oggi. E’ un grave colpo di Stato, col quale si farà strame di ogni libertà, a cominciare dalla libertà di stampa, dall’indipendenza della magistratura e di tutti i nostri diritti civili. Quello che si sta compiendo è un obbrobrio: per evitare un suo processo Berlusconi impone la sospensione di tutti i reati a partire dallo stupro fino all’usura, truffa e associazione a delinquere, comprese bancarotta fraudolenta e corruzione in atti giudiziari, e così in sol colpo vengono congelati più di 100.000 processi.” (continua nel blog di Franca Rame)

  27. Ma io non credo che sia una legge di merda: è una legge di Maroni e dei suoi colleghi e tanto basta….
    Mi metto in fila anch’io, schedateci tutti

  28. Si, schedateci tutti
    belli e brutti
    santi e ubriaconi
    anche i rompimaroni-
    prendeteci le impronte
    dei piedi
    le arcate dentarie-
    strappateci i capelli-
    resteremo quelli
    basta non respirare
    questo odore di morte-
    siamo nati per vivere
    un altra mezz’oretta-
    ———————-:)
    Diego se non ti piace cancella

  29. Mi viene in mente un ricordo che vorrei raccontarvi, è di quando ero bambina,sedevo insieme a mio padre e gli chiedevo sempre di raccontarmi della guerra. Era un prigioniero italiano, trasferito a Mauthausen,mi raccontava del campo, delle ciminiere che non smettevano mai di fumare,di quella cenere che si appiccicava addosso e poi quell’odore che non avrebbe dimenticato più. Si era inventato, da bravo italiano, di essere un cuoco, e i tedeschi l’avevano creduto, cucinava per i prigionieri di guerra e cercava in tutti i modi di rubare pezzi di carne da buttare dall’altra parte del filo spinato dove c’erano gli ebrei poi di notte quando suonava la sirena per le adunate nei piazzali, nell’oscurità la carne spariva.
    La mattina quando usciva qualcuno lo guardava, qualcuno piangeva.
    Non ha mai smesso di sperare che qualcuno di loro si fosse salvato, ma poi scuoteva la testa e diceva “Impossibile”.
    Qualunque siano le ideologie, qualunque siano i metodi o i mezzi, le religioni, le fedi politiche facciamo diventare possibile l’impossibile.
    Un abbraccio a tutti.

  30. Sotto l’ombrellone vi racconto una storia.
    C’era una volta lo Statuto dei Lavoratori.
    Poi vi era la Scala Mobile.
    E infine il Paniere dei beni indispensabili dai prezzi calmierati.
    Un brutto giorno arrivarono i Bravi dei Sindacati.
    Svendettero Scala Mobile e Paniere in cambio di ministeri, poltrone da sindaco, azionariato e finanziamenti da partiti, aziende, cooperative.
    Dopo di che giunsero i Mago Merlino di Sinistra.
    Estraendo il coniglio dell’euro dal cappello tricolore e segando con la scatola magica della TV le gambe allo Statuto dei Lavoratori riducendolo a Statuto dei Precari.
    Ultimi vincitori di cappa spada e tiro con l’arco, furono i Lanzichenecchi di Destra.
    I quali dichiararono guerra mediatica a barbari zingari e fannulloni.
    Col plauso della regina Confindustria, che in periodo di recessione non aveva piu’ bisogno di schiavi.
    Dopo sei mesi di battaglia su quotidiani, televisioni, radio, il popolo si convinse che se proprio doveva nuotare nella melma, tanto valeva affossare tutti, e invece di chiedere pane s’accontento’ dell’eletta brioche siliconata e geneticamente modificata.
    Col risultato che la gente pur non avendo piu’ lavoro sicuro e tanti precipitando da impalcature o arsi vivi nei roghi delle fabbriche, si sentiva comunque tutta uguale nei miseri salari e nel digitale terrestre.
    Mai domandandosi se fosse peggio lo scippo di un borsellino, o un borsellino vuoto scippato dai propri governanti, padroni, banchieri, finanziarie, supermercati.
    La gente lavorava sino a dieci ore al giorno, anche in malattia pena la decurtazione dello stipendio cosi’ come era accaduto con sommo gaudio popolare ai fannulloni servi del Re; la prole cresceva sempre piu’ abbandonata a se stessa ma in compagnia di Internet cellulari e cocaina; le famiglie si raccoglievano alla sera intorno al desco famigliare ed alla divina Sky in silenzio e riverenza devota.
    Sognando una moglie filiforme e soda senza emicrania o un marito virile non stressato facente funzioni coniugali; oppure una figlia velina o un figliolo calciatore, educati fin da bambini alle Nike in cambio di ruffiane moine.
    E mentre la pubblicita’ all’ora dei pasti propinava pomate per le emorroidi o secchezza vaginale, pannoloni per incontinenti, soluzioni asettiche per dentiere, clisteri cataclismi stupri orgiastici, il popolo viveva felice e contento sull’Isola che non c’e’ mentre il Re Nudo gioiva e godeva delle sue innumerevoli testine elettrici.

  31. Non è facile scrivere quello che veramente si prova o quello che si vuole esprimere o dire, non sono capace. La santa inquisizione mi sembra esagerata come termine, comunque io sono qui e vivo la realtà della vita come tutti. Cerco di vedere la luce anche nel negativo, anche quando il dolore ti stritola l’anima, anch’io tutti i giorni lavoro per portare la pagnotta a casa e anche se il lavoro che faccio non mi garba, cerco di farmelo piacere perchè so che ho delle responsabilità, ho imparato sulla mia pelle a vedere la vita col sorriso anche quando c’è solo da piangere, non volevo fare la morale a nessuno e se mi sono espressa male non fatemene una colpa,è solo che mi dispiace che le persone provino odio, forse il sistema vuole proprio questo, riempirci di odio, di rabbia, noi non siamo un popolo di razzisti, siamo italiani,siamo differenti dai popoli nordici, siamo un popolo caldo.
    Siamo in un periodo di trasformazione e quello che succederà in un futuro sarà come risponderemo ora alle provocazioni del male.
    Di certo è che l’Italia è invasa non vi è stata la guerra ma l’invasione è davanti ai nostri occhi. Purtroppo c’è gente che non si fa scrupolo di niente, vieni ucciso per pochi spiccioli non sono solo gli stranieri e mi sembra che vi sia una guerra tra i poveri, non dico che sia giusto prendere le impronte digitali ma identificare chi sono, con un atto di nascita con un codice fiscale, insomma il censimento è sin dai tempi dei romani, che vita gente c’è veramente da lavorare molto. , una cosa mi piace farla, prego, prego per tutti, per tutta l’umanità, non sono una suora, sono una madre di 2 ragazzi e credo nella preghiera.
    un abbraccio a tutti
    Amen

  32. Nadin
    ora cerco di spiegarmi.una volta per tutte.
    Quando ti parlai del forum di Diego 2 anni fa, del ddb,
    dove poi tu hai partecipato,era solo per darti la possibilità di ”scambio” con altre persone,anche diverse da te(proprio perche ti conosco abbiamo fatto insieme le scuole medie,conosco la tua storia reale)mi sono permessa di aiutarti : avevi letto no Diego?Jack?
    Ti posso assicurare che questo è il primo tuo post vero,dove dici racconti qualcosa di te ,il tuo pensiero libero aggiungo-
    non pilotato dal credo che è tuo-
    Per tutto il resto del tempo che fu,non hai fatto altro che fare catechismo,non credo sia il posto giusto.(poi non è neanche mio il blog è solo un ‘idea mia questa). Se credi in questo modo viscerale è affar tuo,il fatto di credere
    non ti rende migliore di chi non crede,o non prega,Gesù non è esportabile a piacimento,è sulla bocca di tutti,ma pochi seguono le sue parole nella vita reale,lui emamava una luce che mai nella storia dell’uomo ha avuto eguali,è un fatto intimo il crederci,a meno che non si sia intregalisti,(cioè che si voglia con la forza convincere gli altri).
    Tutto qua .Comunque disse:ama il prossimo tuo come te stesso,chiunque sia,non il tuo vicino di casa,quello lontano.
    un kiss——–
    ———————————

  33. Nadin è logico che non siamo un popolo di razzisti, in quanto se si affermasse questo, significherebbe che TUTTI gli italiani sono razzisti e sappiamo benissimo che non è così, ma che in Italia il fenomeno del razzismo si stia diffondendo sempre più e che si presenti sotto le più disparate forme (dalle discriminazioni ai pestaggi, dagli insulti allo sfruttamento) è sotto gli occhi di tutti quelli che VOGLIONO vedere…
    Le impronte digitali ai bambini (ha ragione Cinzia, non importa che siano Rom o meno) sono una barbarie intollerabile che non a niente a che vedere col “tuo” ipotetico censimento.
    Si tratta di “razzismo istituzionale”, il male incurabile di cui soffre il “nostro” governo (non dimentichiamoci le altre porcate contenute nel decreto sicurezza tipo l’istituzione del reato di clandestinità o l’allungamento a 18 mesi di detenzione nei CPT, tanto per fare due esempi…)!

  34. Cara Nadin,
    Confesso che leggere il tuo primo post mi ha a dir poco innervosito, quello che non ho accettato è l’idea che si dovesse cancellare tutto, la rabbia, per prima, e poi tutti i sentimenti che seguono in nome di un’Amore assoluto che almeno per me non può esistere se non sulla base della verità, sull’autenticità di ciò che ognuno di noi sente in se stesso.
    Non posso in questo momento, in cui mi sento con le spalle al muro, rinnegare il pensiero, che spesso mi costringe in angoli bui che mi fanno paura.
    Ogni volta che ho cercato d’aggirare gli ostacoli delegando all’esterno la soluzione della mia difficoltà di vivere, ho fatto errori madornali dai quali non sempre mi è stato possibile tornare indietro.
    La Preghiera come balsamo per l’anima io non riesco ad accettarla, mi rendo conto che sarebbe forse più facile, ma ho bisogno di restare vigile anche pagando un alto prezzo di dolore anche a costo di sprecare tutta la vita.
    Se io avessi una verità in tasca, giuro che te la regalerei, ma le mie tasche sono vuote, la povertà del mio cuore non ingannerebbe nè Gesù nè nessun uomo, riesce ad confondere solo me.
    Ti abbraccio Nadin, a presto.

  35. Dal diario di Silvano Agosti:

    La miseria culturale del regime sociale che caratterizza questo Paese è bene espressa dall’ultima trovata di impotenza dell’imperante potere, quella di rilevare le impronte digitali dei bimbi Rom.
    Costerebbe molto meno offrire un bel pasto gratuito ai Rom.
    Ma è possibile che, invece di porsi il problema del perché un popolo è costretto a rubare per vivere, sia più sollecita la necessità di punirlo, inoltre, per essere costretto a delinquere o a sottoporsi alla micidiale pratica di un lavoro coatto per otto o nove ore al giorno. Mi pare sarebbe più utile occuparsi del furto di diecine di migliaia di euro che i parlamentari compiono ogni mese da sempre, con la scusa dello stipendio, in cambio solo di una loro fedele sottomissione alle regole del potere.

    *********************************************
    Questa mattina ho scritto a Beppe Grillo

    Caro Beppe,

    son qui a verificare se attraverso la tua struttura si può ed è opportuno lanciare un gemellaggio simbolico di “rilevamento impronte”. Ovvero magari di domenica recarsi nelle piazze principali del Paese Italia, dove chi vuole, per solidarietà, si fa prendere le impronte.
    Un gioco. Riuscire a far sì che la faccenda si sdrammatizzi nella pluralità. Si tratta di una piccola scheda dove si scrive nome e cognome e si appongono le impronte digitali. Poi si può decidere, magari a Natale, di inviere i pacchi delle schede al ministero degli interni.

    Grazie per l’attenzione.

    Silvano Agosti

    Lui mi ha subito risposto

    ciao SILVANO che piacere leggerti. stavo pensando una cosa simile sulle impronte… ti faro’ saper grazie beppe

    —– Original Message —–
    From: silvanoagosti
    Sent: Tuesday, July 01, 2008 10:10 AM
    Subject: verifica

    *********************************************

    Un abbraccio forte
    Tina

  36. Non ho mai pensato per un istante di essere migliore perchè credo, se ho dato a pensare questo me ne dispiace. Il fatto che poi è una cosa intima non so, forse si per molti ,non mi vergogno di dirlo ,qui come in un altro luogo non esistono posti dove non bisogna testimoniare. Pregare non è facile Cinzia, a me personalmente è proprio la preghiera che mi rende vigile, nella preghiera si fortifica la costanza, io sono cambiata tantissimo ed ho superato barriere. Non voglio convincerti per favore non lo pensare. Non credo nella povertà del tuo cuore anzi è sicuramente ricco di cose straordinarie.
    Rulando è vero che stanno alimentando il razzismo ma voglio pensare che le cose cambieranno in bene e credo che dipenderà molto da noi.
    Amelie sei una bella persona ti sto conoscendo qui,mi è piaciuta la canzone di dè Andrè ciao
    un abbraccio a tutti
    Buonasera Diego

  37. Sì Nadin, su questo ti dò ragione, se stiamo qui a subire passivamente la situazione non cambierà ed anzi peggiorerà ancor di più…

  38. Ciao a tutti
    Si forse in Italia non siamo tutti razzisti, però secondo me il fenomeno del razzismo si sta allargando; qui dove abito io si sente nell’aria,lo si sente nelle discussioni tra la gente,lo si legge negli articoli dei giornali locali……
    Sento sempre più persone orgogliose di dichiararsi leghiste o fasciste, soprattutto giovani e questo mi dispiace molto.
    Sarà la situazione economica,che ci rende tutti più poveri e cattivi e tutti guardano solo ai propri interessi,però credo che la crisi peggiore sia quella dell’istruzione nelle scuole quella che dovrebbe formare i nostri figli e renderli colti ma anche più tolleranti visto che viviamo già in un mondo multietnico e non si possono “mandare tuti a casa”come direbbe l’uomo della strada.

    Speriamo nelle generazioni future
    scusate il delirio del lunedì
    Ciao Diego
    Un abbraccio a tutti

  39. è un po’ ke nn passo di qui…
    ma scusa… ke t’incazzi a fare?!
    perkè tu non sei già skedato?
    non lo siamo già tutti?! tu paragoni questa situazione al nazismo.. nn c’entra .
    pensa un po’ a ki è musulmano e vive a milano e si sente dire ke è brutto pregare in strada, e hanno da ridire anke sulle moskee… ma ti rendi conto?!!!
    mah sarà ke io sono stata in turkia e la gente è stata così ospitale… e nn parlo di villaggi o cose organizzate.. ma cazzo la gente lì è prorpio naturalmente ospitale e civile.. ke misticismo abbiamo noi? purtroppo sarà sempre così.. abbiamo il papa a roma, non è mica colpa nostra.
    scusate.. cià

  40. CaraMENTE ciao…..scusa ma ho voglia di scrivere nel tuo Blog una cosa FUORI tema:
    da un bel po’ ho ricevuto questo messaggio dalla LAV (di cui faccio parte), ma, essendo A POSTO con la mia coscienza perché SAPEVO di aver “postato” notizie PURTROPPO VERE il 23 giugno, avevo deciso di FOTTERMENE di pubblicarlo; si sa che chi ci ripensa è cornuto, ed io, essendo stata più volte CORNUTA, ci ho ripensato e lo “posto”:

    Gentile Romana,

    le inviamo un comunicato pervenutoci circa un mese fa dal quale si
    evince che, per fortuna, smentisce la notizia della mostra di quest’anno
    fatta da questo “pseudo” artista.

    Cordialmente

    LAV

    BIENNALE COSTARICA BANDISCE VARGAS, LO PSEUDOARTISTA DEL CANE
    5 mag 08
    Informazione dall’Oipa.

    5 maggio 2008 – Ci sono giunti aggiornamenti in merito alla vicenda di
    Guillermo Vargas, lo “peudoartista” del Costa Rica che aveva messo in mostra
    un cane randagio e denutrito, legato in un angolo di una galleria d’arte in
    Nicaragua, senza cibo e senza acqua e l’aveva lasciato morire di stenti.
    L’OIPA ha ricevuto conferma da contatti locali che gli organizzatori
    della Biennale hanno acconsentito di bandire l’artista dalla galleria.
    Inoltre gli organizzatori hanno dichiarato che includeranno nuove regole per
    i partecipanti alla Biennale: sarà vietato maltrattare gli animali.
    L’OIPA plaude la decisione della Biennale per la decisione di
    introdurre nuove regole per impedire che simili eventi spiacevoli possano
    ripetersi. Il nostro auspicio ora è che la Biennale 2008 sarà un momento per
    mostrare l’arte e il bello. I nostri migliori auguri vanno agli artisti che
    saranno presenti e che hanno appoggiato pienamente la causa animalista e le
    nostre richieste.
    *********************************************
    ps mio
    chissà perché certa gente pur di TENTARE di avere ragione a tutti i costi, s’arrampica persino sulle illazioni e sulle ipotesi CERCATE in internet accontentandosi tra l’altro di quel che trova foss’anche nei siti MENO adatti, e, quel che è PEGGIO, SENZA neanche leggerle con una briciola d’attenzione……. dandosi così la zappa sui piedi…visto che c’era scritto con estrema CHIAREZZA , che NON negavano AFFATTO che la notizia sul POVERO cagnolino martire fosse PURTROPPO ASSURDAMENTE e TRISTEMENTE vera (come del resto fece notare Albe e non mi ricordo se anche Tiziana e/o Rulando).

  41. Ciao a tutti
    non siamo schedati Sofya siamo registrati,non ci hanno preso le impronte a :Noi.
    Io non sopporto quelli della Lega.
    Zapatero è un genio-

    Gavino torna che ci devi raccontare
    l’evoluzione della Spagna.
    Di noi non parlo.
    Quello là..al G8 parla di giustizia.
    Stò facendo il polpettone al Genovese.
    Navigo nei fagiolini.
    ciao Diego
    tutto bene?
    ————-

  42. io talvolta non mi trovo bene nemmeno qui, con certi toni e stili, ma ho il pregio del distacco, per cui non penso sia solo questione di mentalita’, politica ma di modi di porsi, a noi piu’ o meno consoni o simili; e pure questo dimostra come essere progressisti democratici buonisti e battagliare per i grandi temi non significhi cmq condividere, o essere compagni come si diceva un tempo.
    bye

  43. Quello là dice di essere in sintonia con l’appello del Papa e con l’idea al sostegno dei paesi più poveri. Mi incuriosisce come fa ad essere sempre in sintonia con tutti..sia che dica bianco sia che dica nero..peccato che il suo governo fu ripreso da Bono per non aver rispettato l’impegno preso di cancellare i debiti dei paesi più poveri.Massima sintonia col signor Bono!

  44. Rom, non solo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma aggiungerei: non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere (in questo caso leggere)…
    Cioè tu hai tenuto nascosta un comunicato che smentisce la notizia solo perchè ti sei autoconvinta che sia vera? NON HO PAROLE, e
    non capisco di quali illazioni parli. Il sito di Paolo Attivissimo è adattissimo a smascherare bufale di qualunque genere e secondo me SEI TU che non hai prestato un briciolo d’attenzione a ciò che c’è scritto al link che ti postato l’altra volta e ti riporto nuovamente:

    http://attivissimo.blogspot.com/2007/11/antibufala-cane-lasciato-morire-per.html

    Dal link si evince che quel cane era regolarmente nutrito e non ha subito nessun maltrattamento, a meno che non si consideri maltrattare un animale il fatto di non nutrirlo per 3 ore (non per dei giorni filati) al giorno. Considera inoltre che era un randagio ( preso già deperito e che per rimetterlo in sesto non sarebbero bastati certo 2 giorni…
    Particolarmente illuminante è questo passaggio:

    abbiamo il direttore della galleria d’arte che dice che il cane è stato nutrito, ma non durante le tre ore giornaliere della mostra, e che poi è scappato, e su queste dichiarazioni pone la propria firma;

    P.S.
    Non era Tiziana, ma Roxana…

  45. Albe
    hai mai visto un ricco
    preoccuparsi dei poveri?
    io mai.:)
    o anche un povero
    preoccuparsi di altri poveri?
    Quello là si—-
    e chi ci credeeeeeeeee?
    Ancora il cane?
    Ma andate in un canile
    è pieno di povere bestie
    sono anche più sfortunate
    perche nessuno le ricorda.
    Non è Arte-
    é arte umanamoderna
    ——————–monnezza!!
    ——————————-

  46. Ma si, parliamo di razzismo. E parliamo guardando una trasmissione su Rai 3 “Alle falde del Kilimangiaro” con Licia Colò che, per quanto mi riguarda, ha mostrato ormai tutto di sé: il peggio o il meglio sta a voi dirlo.
    Ieri sera ho assistito a un episodio di una violenza inaudita anche se solo verbale, fatto di parole apparentemente semplici. Le famose parole che sono pietre e che, sia pronunciate sia scritte, si incidono nella memoria, si fissano nella coscienza e scavano un solco profondo nella mentalità delle persone. Faccio riferimento all’atteggiamento avuto dalla Colò nei confronti di una rom (secondo la Colò inserita nel “tessuto sociale”) mentre quest’ultima stava parlando di quella che era l’integrazione dei suoi connazionali. La presentatrice ha avuto parole e gesti di stizza, con quella voce da cornacchia incazzata che altre volte mi era capitato di ascoltare ma non in maniera così dura come ieri sera, quando ha zittito la signora in questione. Ha poi fatto parlare delle persone lì presenti sulle vicissitudini di alcuni condomini…sembrava la diretta di Blob. Forse perché eravamo su Rai 3? E’ questo il punto. Possiamo essere ovunque; possiamo guardare un canale qualsiasi; possiamo frequentare questo o quel posto, fisico o virtuale, ma alla fine un riscontro razzista si presenterà a noi come la morte nera si presenta, nel suo abito peggiore, a Dylan Dog.
    Ma la nostra vita non è un fumetto. Piuttosto, se si volesse trovare una definizione, potrebbe essere un contenitore nel quale riversiamo i nostri incontri e la nostra memoria, compresa la fantasia che non ci appartiene più perché abbiamo perso quel famoso treno. E allora assecondiamo le visioni terribili di questi anni. Ci lamentiamo credendo di essere fighi, perlomeno più fighi di altri. Però, lo sappiamo, l’abbiamo detto, siamo anche noi responsabili di quello che è accaduto, è inutile cercare di essere ancora più fighi tirandoci fuori.
    Scusate, ma lo sfogo alla fine ha preso anche me, forse. Ho preso visione della mia piccolezza umana pur non avendo intrapreso il sentiero della consapevolezza, lungo il quale, a volte, ho posato il mio sguardo ma il peso era troppo, veramente troppo per me Quel peso immane conteneva tutti i cadaveri di coloro morti, da secoli, per razzismo. E bastava guardare un attimo, quel fumo che saliva come nella canzone di Guccini:
    Son morto ch’ero bambino
    son morto con altri cento
    passato per un camino
    e ora sono nel vento.
    Ad Auschwitz c’era la neve
    il fumo saliva lento
    nei campi tante persone
    che ora sono nel vento…
    per capire che la storia non ha insegnato e non insegnerà nulla nessuno. Perché se mai ciò dovesse accadere, perderebbe la ragione di esistere in quanto non avrebbe più nulla da “storicizzare”.

    Qui vecchio mondo, passo e chiudo.

  47. Vedi schedare i rom e i loro bambini,è una liberatoria per giustificare l’assenza di stato,i crimini nel nostro paese non possono essere perseguiti,altrimenti testa bituminosa,”o di merda”,quello è il colore attuale,sarebbe in galera.
    Ma per poter fare propaganda,alle casalinghe di voghera,ci vorrà pure un argomento,e allora discutiamo delle impronte ai rom che sa di duri.
    La delusione per i fascisti sciacquati a fiuggi come ha detto Travaglio,sarà scoprire che questi non hanno nemmeno i coglioni delle proprie azioni,e quando Razzinger li ammonirà pisceranno nelle mutande.
    La tentazione è forte il manganello è pronto.
    Ma davanti a tutto ci sono le loro priorità (i soldi) non gli ideali,che li lasciano a chi li vota.

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