TROTTOLINI DEL SI E DEL NO

Perché noi italiani, politicamente, sembriamo pappagalli ammaestrati? Come mai i nostri cervelli ondeggiano come stomaci gonfi di birra di tifosi del Liverpool? Possibile essere condannati a oscillare eternamente come scimmie a una liana, saltando dall’odio tribale all’idolatria più nefasta verso questo o quel personaggio o movimento politico? E se fosse così (se ci comportiamo come bestie da terza elementare, e io credo proprio di sì) non disponiamo forse della classe politica più adeguata alla nostra ridotta capacità di discernimento? Voglio dire, di chi è la colpa se non solo nostra? Immaginiamoci che il migliore statista dell’universo fosse eletto domani presidente del Consiglio. Non sarebbe sbranato in meno di sei mesi, con un rito orgiastico collettivo di notizie false, pettegolezzi e malignità? O, per converso, idolatrato al punto che anche Dio in persona, di fronte a questo mare di servi, finirebbe per acconsentire a diventare il loro tiranno?
Non mi sono mai illuso sul nuovo che avanza, né sulle rottamazioni. Vedo un sacco di gente che grida “Onestà! Onestà” ed è corrotta dentro (a sua insaputa, come l’ex ministro Scajola con la casetta al Colosseo). Mentre migliaia di italiani perbene in questa giungla di slogan, corrotti e grida non riescono ad avere più rappresentanza in Parlamento. Non hanno specchi istituzionali. Nessuno.
Ieri, per esempio, Matteo Renzi, trottolino amoroso dudù dadadà, ha aperto a Bergamo la sua campagna referendaria. E Renato Brunetta, trottolino odioroso dudù dadadà, si è precipitato anche lui a Bergamo per avviare la campagna contraria. Ma che è, un fumetto di Walt Disney? Non è scemo un paese così?
Scommetto che il 95% degli italiani non abbiano la minima idea del perché sono già tutti belli e schierati per il Sì o per il No. Troppa fatica studiarsi la Costituzione e gli articoli riformati. Tutti quelli a cui Renzi sta sugli zebedei gridano “al rogo la riforma, guai a chi tocca la Costituzione”, e tutti gli altri “evviva trottolino amoroso dudù dadadà!”. Dubbi? Zero, da una parte e zero dall’altra. Non vi puzza? Non vi puzza, se siete camerati o comunisti, votare insieme spalla a spalla? E non vi puzza altrettanto che, chissà, la riforma forse potrebbe essere meglio che lasciare le cose come stanno? A me sì, puzza, non l’ho ancora capito (anche se intuitivamente lascerei la Costituzione com’è) ma prometto di studiare, mamma Italia, anzi lo giuro solennemente sulla Costituzione.
Scendiamo dagli alberi, facciamo tre passi indietro, rifiutiamo di farci manipolare, svuotiamo il cervello dalla birra delle tifoserie contrapposte e pretendiamo che il servizio pubblico ci spieghi, con semplicità, le ragioni del Sì e quelle del No. E se non lo fa (perché è più conveniente lasciarci appesi alle liane) documentiamoci sui giornali o in Rete da fonti obiettive e attendibili. Ma senza quest’odio verso chi la pensa in altro modo, senza questo folle livore che ci sta riportando al primo gradino della scala del sapere. Buona domenica e “Angaua” a tutti, come diceva Tarzan chiamando Chita.

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