Il nuovo Muro

Fracassare bancomat, incendiare automobili, lanciare petardi, sampietrini, bombe carta, accerchiare in trenta un autoblindo con due sventurati poliziotti all’interno e rischiare che diventino tizzoni ardenti, sono azioni infami e mai niente le giustificherà. Ma è altrettanto infame occuparsi dei giovani solo quando vanno a fuoco le città. È come se si invitassero i più scalmanati a ripetere le loro gesta per ottenere udienza e uno straccio di notorietà. Sono due anni che sfilano pacificamente per le strade e non frega niente a nessuno. Li hanno trattati da minoranze imbecilli e indolenti, è stato detto loro che i veri giovani sarebbero quelli che stanno a casa a studiare, invece di ringraziarli per essere ancora vivi e reattivi, magnificamente capaci di scendere in piazza in questo cimitero virtuale per ricordarci che esistono e sono disperati.
Ne hanno mille e uno motivi. Ma un potere tutta pancia e niente testa o anima, un parlamento in cui dettano legge gli scilipoti e una maestrina dalla testa a martello come il prof di The Wall, sono la banda della Magliana della cultura, della politica, dell’arte dell’ascolto. È un Muro di omertà, di connivenze oscene, di mediocrità criminale. A molti di noi –che leggevamo Camus, Sartre, Pasolini e “Todo Modo” di Sciascia- questo parlamento ci ha fatto rimpiangere persino la democrazia cristiana, perché qualche fessura, qualche crepa, una breccia per la quale passare, la lasciava. E Aldo Moro (che all’epoca trovavo noiosissimo) oggi lo venererei come un santino e penderei dalle sue labbra. Perché osteggiare un Moro o un Berlinguer per ritrovarsi uno Scilipoti o un Calearo è la cosa più conturbante che possa capitare a una generazione.
Questo Muro di oggi è intonso come la fronte degli idioti, non sente ragioni né prova di sé pena o vergogna, al contrario, è compiaciuto della propria ineffabile tenuta, delle proprie prebende e immunità, dei posti pubblici elargiti ad amanti e parenti, si pavoneggia delle proprie schifezze, se ne vanta in barzellette da commendatore ai Caraibi. Le “zone rosse” che il Muro di oggi protegge sono ben altre che lo spazio antistante Montecitorio. Il Muro di oggi protegge le zone rosse interiori di chi era al potere in questi vent’anni e non ha mosso un dito perché era scomodo farlo. Perché non gli conveniva. Perché era ricattato dai propri scheletri custoditi negli armadi di qualcun altro, e viceversa. Detesto fare di tutta l’erba un fascio, ma chi oggi comanda, in Italia, non può non essersi già venduto a tutto. E chi ha ancora dei valori, chi è trasparente, chi ascolta, chi si dona, non può che fare la fame. Ci saranno solo rare e fortuite eccezioni.
Se io fossi un giovane nato negli anni Ottanta e Novanta, se l’unica forma di democrazia da me conosciuta fosse il berlusconismo e –da qualche giorno- il suo inevitabile epigono, lo scilipotismo, se avessi giocato coi mostri e con la play, avessi ciucciato latte Mediaset e Bruni Vespa Horror Show, se ogni santo giorno della mia giovinezza avessi sentito al Tg che la mafia e la camorra vincono, che la più cialtrona furbizia in questo paese ha la meglio, e i soldi, l’arroganza e la prepotenza sono l’unico valore che rende un uomo “nobile” e la vita degna di essere vissuta (il resto è utopia adolescenziale -dicono i furbi-cioè polvere e merda) e se oggi mio padre cassintegrato non potesse comprarmi il cellulare che pubblicizzano alla tele o mia madre insegnante precaria non potesse più allungarmi cinquanta euro per sfondarmi di birra con gli amici, be’, lo confesso, sarei più incazzato di loro, anche perché sarei privo di quegli strumenti di conoscenza che a noi aiutavano a temperare la rabbia e a reggere la complessità dell’esistenza: noi leggevamo, ma se avessimo avuto la tv e la play avremmo certamente letto ancora meno di questi ragazzi che andrebbero ascoltati per ore e giorni interi, in silenzio religioso, perché questi ragazzi sono l’unico futuro che ci fa un po’ sperare, l’ultimo meraviglioso sussulto di una civiltà spenta.
Non si debbono assaltare i palazzi della democrazia, ma non si può pretendere che in un regime scilipotico non accada una rivolta. È ipocrita e soprattutto idiota. Chiunque veda quegli omini lì si sente giustificato a lanciare il proprio stuzzicadenti. Come si fa a non capirlo? Come puoi pretendere che la gente crepi di fame in un cantuccio vedendosi governata da gente di questo livello? Auguriamoci che qualche testa pensante sospenda la riforma universitaria e si apra al dialogo col movimento studentesco, o si moltiplicheranno le zone rosse e quel che resta del confronto democratico finirà come le immondizie napoletane, per le strade e solo per le strade.
Per vent’anni avete insegnato ai giovani che non esiste altro valore che il denaro. Una crisi economica violentissima ha reso povera la maggioranza degli italiani. Non essendoci più altri valori di riferimento sta montando una rabbia devastante. Se i politici non lo capiscono, poveri noi. Ieri, ad Annozero, avrei voluto sentire i giovani studenti invitati. Ma non è stato possibile capire le loro ragioni. Gli “adulti” li interrompevano in mille modi, minacciosi o bonari, pretendendo da loro che si smarcassero dalla violenza, senza capire la portata incendiaria e violenta delle loro personali “zone rosse”. C’era bisogno di silenzio e di ascolto, invece di questa esibizione d’immaturità decrepita davanti ai nostri figli. Un’altra occasione mancata. Un’altra esibizione del nuovo inossidabile Muro.

11 commenti su “Il nuovo Muro”

  1. E’ il pezzo più bello che ho letto su questo argomento. Perché dentro c’è anima, cuore, cervello e vita.
    Mi manca Jack Folla ecco!!!

  2. Un animale come La Russa dovrebbe essere un rappresentante delle istituzioni? Il ragazzo aveva solo pochi minuti per parlare e non gliel’hanno lasciato fare. La Russa è sempre in televisione e pretendeva da lui il silenzio. Mi vergogno di questi esseri che vantano il loro titolo di “ministri”; sono la morte della cultura e della democrazia. La cosa triste è che loro non si vergogneranno mai.
    Grazie, Diego, per le tue parole.

  3. E’ molto triste che il presidente Napolitano abbia promulgato il ddl Gelmini. I fatti di Roma dimostrano che i giovani non sono completamente rassegnati e accidiosi come sembrerebbe a volte. Purtroppo non è servito a niente. Io non ho più vent’anni, ma se fossi tra quei ragazzi, non mollerei. I tempi sono maturi, qualcosa sta per smuoversi, secondo me. Speriamo.

  4. Condivido completamente la prima e la terza parte del post. Per fortuna, invece, sono convinto che la descrizione di noi, giovani nati negli anni ’80 e ’90, sia semplicistica. Ok, va bene che sia una caricatura funzionale all’articolo, ma non siamo così: non credo che, mediamente, noi si legga meno che trent’anni fa. Non credo che noi si vada tutti dietro a birra e cellulari. C’è una marea di giovani che sono così, e forse sono la maggioranza, ma non credo che siano in percentuale più dei giovani che, negli anni ’60, nemmeno si sono accorti di quello che stava succedendo. Il problema è, semmai, che la consapevolezza non sia aumentata nel tempo. Se la vostra generazione fosse stata così integerrima e estesamente impegnata, probabilmente non ci troveremmo nel governo degli scilipoti. Oggi i giovani che leggono, si informano e si battono esistono, solo che non sono la maggioranza. E questo è un bel problema.

  5. In un’Italia berlusconizzata di una democrazia spettacolarizzata che fonda il suo successo sulla produzione delle armi, l’impero dei media, la menzogna del mercato globale,il terrorismo internazionale della borsa la dittatura dei saperi e tanto altro…ogni opinione è leggittima e non sarò io a fare distinzioni.
    Ma…”accerchiare in trenta un autoblindo con due sventurati poliziotti all’interno e rischiare che diventino tizzoni ardenti, sono azioni infami e mai niente le giustificherà”….Scusa Diego ma c’eri? Intendo eri li davanti come lo ero io? La mia domanda è questa: sgiunzaliare invece 5 camionette corrazzate della polizia a tutta velocità in una piazza gremita come “sardine in scatola” come la giustifichi? Infame, vigliacca o criminale? Io c’ero con la gola arsa e gli occhi che mi bruciavano. Io c’ero come nel 77 a Roma dopo l’assassinio di Francesco Lorusso e sono orgoglioso della PROTESTA VIOLENTA di questa generazione di senza futuro. Loro non hanno più padri ne madri di cui essere fieri, di ESSERE LIBERI di cambiare senza essere commedianti di partito o servi di qualcuno perchè la vita si crea con il coraggio e si disfa con la soggezione,perchè l’oppressione dell’uomo su l’uomo non è ancora finita.
    Ma tu Diego sei padronissimo di non crederci…ma lascia a loro e a me l’utopia della gioia che è sporcata del sangue lasciato sui marciapiedi della storia. Conosci le centinaia e centinaia di morti innocenti di cui è lastricata la storia D’Italia: da Piazza Fontana, a Brescia, all’Italicus, alla stazione di Bologna a Ustica a Casalecchio di Reno, a San Giuliano….. Persone in carne e ossa, bambini che giocavano, adulti e vecchi che passavano di la per caso, desiderosi di avvenire. Erano vivi e sono morti e non hanno incontrato sulla loro strada manifestanti arrabbiati, ma la vile strategia del terrore di criminali pubblici – disegni diabolici maturati dentro il marciume di uno Stato che li confeziona e li applica senza scrupoli . Il mio amore è per questo sangue dimenticato e se qualche auto salta per aria – fosse anche la mia – gioirei lo stesso.
    Antonio

  6. Ciao Diego

    ho appena risentito alcune puntate di Alcatraz… che nostalgia 😀
    Ed ho anche riletto il tuo libro “No”, sempre attuale amaramente.
    Quando esce il tuo nuovo libro?

    Pat

    1. Ciao Pat, il mio nuovo libro è in gestazione. Sarà partorito nelle librerie da Babbo Natale. Il prossimo, ovviamente. Un caro saluto. dc

  7. Ciao Diego,

    grazie per aver risposto 🙂
    Comincio a scrivere la “letterina” allora…
    … mi porto avanti con il lavoro!

    Pat

  8. Ciao Diego,

    non saranno più disponibili le puntate di Alcatraz sul sito RAI.TV (sezione on demand)?
    Sono disponibili solo quelle dal 1/1/2011 al 28/1/2011.

    Grazie

    Paolo

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